Il mio pellerginaggio a Lourdes. Sono Antonella, felicemente sposata con Guiseppe e mamma di Giorgia e Guilia. La mia storia con la famiglia del Cenacolo inizia nel 2002 con l'ingresso di Giorgia in comunità. A questo pellegrinaggio, purtoppo mio marito non è potuto venire, ma devo ammettere di averlo vissuto come tra sorelle e fratelli perchè la comunità si fa famiglia. A Lourdes ci sono stata perecchie volte, ma è sempre una granda gioia tornarci, mi sembra di tornare a "casa" dove c'è una Mamma che ti aspetta con le braccia e il cuore aperti.
Il primo giorno è cominciato con una bellissima S. Messa celebrata alla grotta, poi l'appuntamento per me più atteso: il bagno alle piscine. Durante il tempo di attesa, raccolta in preghiera, vivo come se dovessi incontrare una persona molto cara che non vedo da tanto tempo. Poi arriva il momento tanto sospirato, davanti a me una vasca piena di Acqua Santa.... fredda di sorgente... entro e quasi non sento il gelo, cammino fino a raggiungere la statuetta della Madonnina, la prendo tra le mani, la bacio, prego, piango, ringrazio, sono felice, chiedo una guarigione speciale; poi tra tutto questo turbinio di pensieri, mi lascio cadere senza nessuna resistenza, sorretta dalle braccia amorevoli delle volontarie dell' Unitalsi, in quell'Acqua Benedetta, come se tutto ciò che mi pesa e mi fa soffrire rimanesse depositato lì... lì dalla Mamma che mi capisce e mi consola, certa che mi darà la forza di continuare nelle lotte della vita. Da quell'incontro esco veramente rinata e felice!
Un altra emozione irrinunciabile è la preghiera notturna alla grotta. C'è ancora la Mamma che mi aspetta, da quella piccola nicchia sulla roccia, Lei mi chiama dentro il suo cuore nel suo grembo, mi sento proprio come dentro il ventre materno, dove le tempeste si placano, i tormenti si riappacificano, mi sento coccolata e consolata. Davanti alla sorgente scavata dalle mani di Bernadette, mi inginocchio e chiedo la grazia di essere anch'io come quell'Acqua che sgorga incessantemente. Aiutami Maria, a non fermarmi mai, a lottare e ad affidarmi sempre a te. Quanta pace, preghiera, silenzio... sì quel silenzio che ti permette di ascoltare la voce di Dio e di Maria, gli unici che conoscono veramente il tuo cuore e sanno ciò di cui hai bisogno e nell'intimo ti sussurrano la strada del vero bene.
Eccoci alla sospirata visita alla casa dei ragazzi. Salendo il viale che conduce alla casa, la vista è di una meraviglia impensabile. Un ruscello scorre tra prati verdi e cespugli di fiori... associo questa bellezza alla rinascita che vivo dentro di me dopo il disordine e il male che tempo fa regnava nel mio cuore. Pensavo che solo Giorgia fosse morta e distrutta dentro, invece ho scoperto davanti a Gesù che io ero più morta di lei. Con tanta fatica dicendo dei piccoli "si" quotidiani, anche nel mio cuore sta rifiorendo la vita. Arrivati alla fraternità dei ragazzi, troviamo tantissime mani alzate e occhi gioiosi che ci accolgono. Assieme viviamo una commovente adorazione all'aperto seguita dalla S. Messa. Mi stupiscono questi giovani che con tanta pace, organizzazione e bravura ci offrono un pranzo buonissimo, condiviso tra canti, balli, barzellette e buona compagnia. Dopo il rosario ascoltiamo le testimonianze di Antony e Jana, che trovo vere, profonde, sofferte, sono giovani che piegando le ginocchia davanti a Gesù si sono rialzati. Ecco che cosa mi dona il pellegrinaggio... un grande GRAZIE!!! Grazie Mamma Celeste che continui a chiamarmi tra le tue braccia...
Grazie Madre Elvira che hai compreso anche le mie sofferenze, fatiche, ferite e mi hai insegnato a diventare una donna, moglie e madre meno egoista, che non scappa più davanti alle sofferenze. Grazie ai nostri pazienti sacerdoti che non si stancano di guidare questo gragge di pecorelle smarrite... Grazie a mio marito e alle mie figlie che mi amano così come sono. Grazie a Dio che ha suscitato quest'opera di Risurrezione. Buon cammino a tutti, che Dio ci benedica. Antonella
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