Martedì 29 aprile a Saluzzo presso la casa madre della Comunità, abbiamo accolto un gruppo di giovani liceali provenienti da Biella. Poter testimoniare la nostra vita risorta è sempre un dono perche ci aiuta ad uscire da noi stessi e a non tenere solo per noi i miracoli che vediamo e viviamo ogni giorno in Comunità. Grazie all’amicizia che ci lega al diacono Marco, loro professore di religione, questo incontro è stato possibile, divenendo un’occasione per parlare al cuore dei giovani che sono in ricerca e hanno sete di verità, di bontà e di una vita pulita. Era bello vedere i loro volti interessati nell’ascoltare il cammino di fidanzamento di Ivana e Peter, oggi famiglia missionaria e la rinascita di due ragazze che attraverso la vita in missione, lo stare con i bambini e le guarigioni profonde operate dalla preghiera, stanno riscoprendo il valore della maternità, l’amore disinteressato che sa donarsi sempre e comunque. Poi lo Spirito Santo ha permesso che Madre Elvira arrivasse al momento giusto e così ha potuto salutare e abbracciare soprattutto i giovani che percepiva più tristi e smarriti. Ringraziamo Dio che ci ha dato l’opportunità di testimoniare il suo amore specialmente in questo tempo di Pasqua in cui ci sentiamo risorti e desiderosi di annunciarlo a tutti.
Un giorno alla “Comunità Cenacolo” il 29 aprile 2014
L’esperienza a Saluzzo ci ha lasciato tanti punti di domanda che ci hanno portato a riflettere su noi stessi. Questo per noi, è molto positivo. Siamo rimasti colpiti dall’umanità delle persone incontrate, che ci hanno accolti con gioia ed entusiasmo.
Ci ha colpito come una sola persona, Madre Elvira, una donna straordinaria e forte, sia riuscita a creare un luogo di benessere, preghiera e guarigione, partendo da una casa, con pochi ragazzi fino ad avere comunità in tutto il mondo e aiutando un numero elevato di ragazzi, uomini, donne e bambini.
Persone che da perse sono diventate persone amate e amanti della vita, che prima invece rifiutavano, a tal punto da drogarsi o volerla farla finita. Ci ha impressionato vedere e sentire la loro voglia di aiutare gli altri dopo essere stati aiutati.
Per un giorno ci siamo sentiti davvero liberi di ascoltare, liberi di pensare e liberi dalle cose materiali. Da ogni esperienza, anche se apparentemente lontana dal nostro essere, si può sempre trarre qualcosa, al punto che quando Josko, l’uomo che ci ha guidato durante la giornata, ci ha salutato, dicendo: “ Alla prossima” , ci siamo sentiti come se un giorno ci dovessimo rincontrare.
Classe IV P del Liceo Scientifico Avogadro delle Scienze Umane di Biella
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