La Madonna ci ha invitati a Medjugorje nella sua terra benedetta insieme a tanti bambini, adolescenti e famiglie. Grazie, Maria! Eravamo in tutto 136. Viaggiavamo su due bus, di cui uno a due piani, accompagnati dai nostri fratelli e sorelle, sacerdoti e Suore. Anche quest’anno molte famiglie, si sono riunite per raggiungere la “Gospa” e ringraziare di una grazia ricevuta tanti anni fa: una guarigione ottenuta da una bambina piccola, nipote di Clotti, colpita da una malattia incurabile. Ogni anno, il gruppo diventa sempre più numeroso, e così si dirige a Medjugorje per ringraziare e chiedere l’intercessione della Madonna per altre grazie. Tutti hanno una piccola lista di richieste insieme alla speranza che la Madonna le ascolterà! Dopo circa 20 ore di viaggio animati da canti, preghiera, barzellette, merende, dialoghi e qualche dormitina siamo arrivati a destinazione il venerdì 30 agosto alle 12.00. Suscita sempre grande emozione, quando arrivi, la vista dei due campanili della Chiesa, che avvisano: “Siete nella terra di Maria, siete a casa!”. Sgorga così un ringraziamento dal cuore: “Grazie, Maria perché ci hai chiamati qui!”. Si sentiva l’aria più leggera, si avvertiva pace nel cuore, era la presenza di Maria! Marisa, proprietaria dell’albergo san Giuseppe, ci aspettava con un largo sorriso, insieme ad alcune ragazze del “Campo della gioia” e ai ragazzi del “Campo della vita”, che ci hanno dato una mano con i bambini in quei giorni di pellegrinaggio. Nel pomeriggio siamo saliti tutti insieme sul Podbrdo per pregare il rosario della gioia, alcuni di noi a piedi nudi. E’ stata un’emozione camminare su quelle pietre, sulle quali è apparsa tante volte Maria, il luogo dove Lei c’è, è presente! Grandi e piccoli, giovani e vecchi siamo saliti scandendo le Ave Marie e nel cuore le domande, le richieste, che lasciavano poi il posto al ringraziamento, alla fiducia, alla risposta, perché lì c’è Maria, la Madre di Gesù, a cui “nulla è impossibile”. C’era tanta pace! Il sabato mattina ci siamo recati alla Chiesa della parrocchia e abbiamo ascoltato Ivan, uno dei veggenti. Le sue parole erano profonde, ci hanno toccano il cuore, e illuminato la mente. Traspariva tanta fiducia, fede, si percepiva come la sua fede sia fondata sulla roccia, Maria. Ripeteva questo: “Non solo parlare della preghiera, ma vivere la preghiera; non solo parlare di pace, ma vivere la pace”. Maria è nostra Madre e come le madri non si stanca di ripeterci tante volte la stesse cose, fino a quando non le mettiamo in pratica. Poi il gruppo si è diviso: le famiglie assieme a don Massimo si sono dirette ad ascoltare una catechesi sulla riconciliazione, i bambini sono rimasti nell’albergo con sr Susan e sr Cristina e le ragazze per alcuni giochi. mentre il gruppo degli adolescenti con don Eugenio, fratel Gerome, sr Giuditta sr Maria Pia e due ragazze sono salite sul Krizevac, per pregare la Via Crucis. La Via Crucis è sempre una preghiera molto forte, un momento di riflessione, di riconciliazione, di perdono da donare e da ricevere. Le pietre grandi e appuntite, la salita, la terra rossa, la fatica ci hanno aiutato a vivere l’incontro con Gesù. Quest’anno abbiamo pregato la Passione, associando ad ogni stazione, la vita di un santo, questo ci ha permesso di calare più nel concreto la Passione di Gesù. Più si saliva e più entravamo nella profondità della preghiera, Maria ci era vicino, ci accompagnava. Abbiamo letto anche alcune parole del Papa Francesco che risuonavano nel nostro cuore e ci donavano forza e speranza: “Che cosa lascia la croce in ciascuno di noi? Vedete: lascia un bene che nessuno può darci, la certezza dell’amore fedele di Dio per noi… Lui dona speranza e vita: ha trasformato la croce dall’essere strumento di odio, di sconfitta e di morte a segno di amore, di vittoria, di trionfo e di vita”. Domenica pomeriggio, ci siamo recati tutti assieme al “Campo della Vita” per assistere al recital preparato dai bambini. Erano presenti tanti pellegrini. Osservare i nostri bambini, rappresentare brani del vangelo vestiti con gli abiti del tempo di Gesù, vedere il loro impegno, la loro serietà nel calarsi nelle parti, riempiva il nostro cuore di gratitudine e di stupore. La cosa più bella è stata l’esplosione di gioia che traspariva nei loro occhi, nella canzone finale. Le testimonianze dei nostri ragazzi hanno concluso la giornata. Alla sera, nella Chiesa dell’albergo, abbiamo vissuto un momento profondo di preghiera e ciascuno ha potuto ricevere una speciale benedizione con il Santissimo appoggiato su un lato del capo e sull’altro il fazzoletto imbevuto delle lacrime della Madonna. Lunedì, la sveglia era alle 3.15, con meta alla Croce Blu, sul Podbrdo, per l’apparizione a Mirjana. Quattro ore pregando, cantando, riflettendo, in attesa della veggente e finalmente abbiamo assistito all’apparizione a Mirjana, “Cari figli, vi amo tutti quanti, tutti voi, tutti i miei figli, siete tutti nel mio cuore, tutti voi avete il mio amore materno…” Ascoltare le parole di Maria riferite dalla veggente era dolcezza infinita! Siamo ritornati a casa con il cuore pieno di cose belle: pace, fiducia, speranza, amore. Maria ci ha parlato, grazie Maria!
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