Lo scorso 24 ottobre ricorreva l’anniversario dell’apertura della casa, la nostra fraternità ha infatti compiuto i suoi primi due anni di vita. Per l’occasione abbiamo avuto il piacere di accogliere Don Stefano accompagnato dai fratelli di Saluzzo e alcuni tra gli amici più vicini alla casa, per celebrare con loro la S.Messa. Della giornata ho molti ricordi positivi, fin dal mattino infatti tra di noi si è creato un clima di viva partecipazione e in ognuno c’era il desiderio che tutto riuscisse bene. Questi momenti mi hanno fatto pensare ai racconti dei ragazzi che hanno aperto la casa, di come le difficoltà iniziali abbiano fatto maturare in loro un forte spirito di gruppo e di fratellanza. Come ci hanno ricordato le parole di don Stefano a questa data è legato anche il ricordo della tragica morte di Matteo Seimandi. Mi ha colpito come dal dolore della sua morte sia potuta nascere un’opera di carità e di amore tanto grande. Sempre dalle parole dell’ omelia di don Stefano, mi ha colpito come nella fede in Gesù Cristo si possa rinascere e rialzarsi da quel male “che curva” e che toglie la gioia di vivere. Gioia che, come ha scritto Matteo nel suo tema, nasce dal riconoscere la vita come un dono, come il dono più grande!
Andrea
Abbiamo festeggiato da poco i due anni dall’apertura della casa. Con noi c’erano tanti amici che ci vogliono bene è stato un bel momento, mi sono sentito libero come se fossi a casa mia. Con noi c’era anche don Stefano che ha celebrato la S.Messa, durante l’omelia ho pensato a come la sofferenza possa trasformarsi veramente in gioia, ogni volta che soffro è una crescita per me. Terminata la S.Messa ci aspettava un cena molto ricca e lì ho visto come la provvidenza, tramite gli amici che ci aiutano, non ci faccia proprio mancare nulla. A tavola ci sono stati tanti momenti di dialogo e anche i momenti divertenti non sono mancati. Poi ognuno è ritornato alle proprie case soddisfatto della bella giornata trascorsa. Devo proprio dire grazie alla fraternità di Alessandria.
Hardin
Questo giorno è stato per me l’occasione per ricordare quanta sofferenza e sacrifici ho sperimentato in questa casa, e come tutto questo mi abbia fatto scoprire la bellezza e la ricchezza della vita semplice che, solo ora, posso condividere, con tanta gioia, con i fratelli che vivono con me oggi. Da questa casa tanti ragazzi sono passati, tanti sono usciti, ma l’amicizia vera è rimasta. Queste due righe non bastano per esprimere quante siano le mie povertà, ma anche quante cose belle porto nel mio cuore oggi, e questo lo devo a questi ragazzi. Insieme siamo riusciti a costruire una bellissima casa, accogliente, nata nel sacrificio, nella condivisione delle difficoltà e nella verità tra di noi. Solo in questo modo ho trovato un senso per la mia vita che, come i muri della casa, sta continuando a crescere. Nel pomeriggio del 24 ci siamo ritrovati insieme con tutti coloro che sono passati da questa casa e con gli amici più vicini alla nostra fraternità, che sono stati una grande provvidenza per noi, permettendoci di realizzare tante migliorie in casa. Con la S.Messa celebrata da don Stefano, abbiamo voluto ringraziare il Signore per questi due anni vissuti nel bene e nella verità. Al termine, con l’aiuto di alcuni amici, abbiamo cenato insieme in un bellissimo clima famigliare. Grazie Signore Gesù per il dono della vita ritrovata in comunità, oggi attraverso il sacrificio e la verità posso vivere con gioia, in famiglia, il valore dell’amicizia vera.
Bob
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