L’ultimo dono di grazia in questi mesi di vita del Cenacolo è stato il pellegrinaggio alla Santa Sindone di Torino. La Comunità ha desiderato che tutti i ragazzi e le ragazze delle case vicine al capoluogo torinese potessero partecipare alla visita, in quanto per tanti di noi, soprattutto per gli stranieri, è stata l’occasione della vita per poter pregare di fronte a questa “Icona scritta col sangue”, così come l’ha definita Papa Benedetto XVI nelle scorse settimane. Nei mesi scorsi una semplice “mostra pellegrina” sulla Sindone è così passata di fraternità in fraternità facendoci immergere nella storia di questa reliquia della Risurrezione, per entrare un po’ di più nel mistero che la avvolge, in modo da prepararci a questo evento di grazia. Ed è arrivato il giorno tanto atteso: eravamo più di quattrocento tra ragazzi, ragazze, consacrati, genitori ed amici. A Torino ci troviamo tra una marea di pellegrini di ogni nazione e lingua: ci raduniamo di fronte al Duomo per permettere a tutte le fraternità di arrivare e per prepararci all’ingresso con il cuore nella gioia e sopratutto nella preghiera. Madre Elvira è con noi e assieme a lei ci incamminiamo sul percorso guidato che ci conduce nel Duomo. Il momento della “coda” diventa l’occasione di pregare assieme il Rosario ed ogni “Ave Maria” è come un grano di una lunga catena di bene che ci fa veramente famiglia: Maria ci è Madre e ci prepara ad incontrare suo Figlio Gesù. Finalmente arriviamo anche noi davanti alla Sindone: ci fermiamo in preghiera silenziosa dinanzi a quel lenzuolo che ha avvolto Gesù nel momento della morte, sul quale è incisa a sangue sia la sofferenza della sua Passione che la testimonianza di quella esplosione di luce, la Risurrezione, che ha impresso la sua immagine sul lino! All’uscita dal Duomo è il tempo di cantare e danzare la gioia della nostra risurrezione per poi incamminarci verso l’oratorio di Don Bosco a Valdocco, dove veniamo accolti dai Salesiani con tanta amicizia semplice e genuina e dove pranziamo in un clima di pace e serenità. Possiamo poi fermarci a pregare un po’ nel Santuario di Maria Ausiliatrice prima della Santa Messa che conclude la nostra giornata in modo pieno e profondo, perché nell’Eucaristia quel Sangue di Cristo che ha “dipinto” la Sindone si rende presente sull’altare per ciascuno di noi e ci fa risorgere ad una vita veramente nuova. Ringraziamo l’Ausiliatrice perché questa giornata speciale e bellissima ci è stata donata dal suo tenero amore di Madre. Grazie Maria dai tuoi figli del Cenacolo.
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