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Incontro degli Amici alla Certosa

“Madre Elvira e i …….40 ladroni”
Erano proprio quaranta, come quelli di Alì Babà ma non certo “ladroni” … anzi, magari un poco “pecoroni” nel miglior termine che si possa attribuire ad un gruppo di maschi-pellegrini che si sono trovati nell’ovile della Certosa di Pesio per trascorrere due giornate di ritiro spirituale, l’1 e il 2 di Marzo, condotti e guidati sul monte dai  Padri Francesco e Stefano e naturalmente dalla Buon-Pastora Elvira.

A vederli tutti insieme, compunti e devoti, attenti e gioiosi, silenziosi o loquaci, non li avresti mai immaginati nelle loro rispettive e abituali funzioni, nei luoghi talvolta  austeri, negli uffici sontuosi,  nelle vesti autorevoli magari autoritarie ….; c’erano notai, imprenditori, medici e avvocati, dirigenti e impiegati, trasportatori, commercialisti e quant’altri saliti al monte della Certosa con l’unico intento di ascoltare, ruminare, cercare di convertirsi e possibilmente trasmettere nei modi e nei luoghi più opportuni i buoni messaggi ricevuti.

Il tema loro riservato, quello del “Camminare nel Vangelo”, il soggetto, quello del “cieco nato” cui Gesù ridona la vista impastando saliva e fango sopra gli occhi che saranno poi lavati nella piscina di Siloe.

I padri Francesco e Stefano da par loro hanno intrattenuto i 40, attenti come scolaretti ai primi anni di scuola, sul significato della “cecità” che è la nostra, quella di ognuno di noi che resi ciechi dal peccato, dal male, dalle nostre debolezze (il fango che impantana la nostra vita), troviamo la cura e la luce dalla parola e dalla salvezza che l’alito, il soffio di Gesù ci può donare.

Da qui il grande significato e l’enorme importanza del Sacramento del Perdono che rappresenta il miracolo più grande, la vera guarigione dalla schiavitù del peccato  che ognuno può ottenere nell’incontro con la  infinita misericordia di Dio.

Pause di silenzio, raccoglimento di preghiera presso le tre cappelle destinate alle meditazioni personali e poi la recitazione in gruppo dei Vespri serali con doppio coro, le letture, le personali sottolineature, il tutto come se tutti fossero abitualmente inseriti ed avvezzi alla vita monacale,….. perfetti cenobiti!

Cena sontuosa e in allegria con tanto di barzellette raccontate in modo sapiente e quasi tutte ambientate, dato il clima e l’ambiente, sul tema del “paradiso”.

La notte ha incontrato molti nel sonno, alcuni nella preghiera, tutti nella pace.

La mattina della domenica, non poteva essere più radiosa; le cime dei monti innevate e brillanti parevano incorniciare un piccolo pezzo di paradiso in terra…. riflesso del sovrastante paradiso nel cielo.

Dopo le Lodi mattutine, è arrivata Madre Elvira che ha salutato ed abbracciato ad uno ad uno tutti i convenuti quasi volesse riservare a ciascuno un personale incontro spirituale ed affettivo.

Madre Elvira è poi  partita a passo di carica a guidare un rosario camminato, dentro e fuori il chiostro della Certosa trascinandosi dietro la fila dei pecoroni quasi fosse la lunga coda del suo abito da sposa.

Il rosario si è poi disciolto attorno ad una Madonnina incastonata in un albero secolare e lì la Pastora ha scherzato e conversato con i suoi pecoroni come fossero tutti una unica famiglia che si ritrova naturalmente a condividere la gioia dell’incontro.

Una ultima Santa Messa, il pranzo, i saluti e …alla prossima, ….  Alleluia!

Con tutta la gratitudine degli Amici della Comunità Cenacolo, a Padre Francesco, Padre Stefano e Madre Elvira.

Alessandro

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