UNA CASA DOVE RISORGE LA VITA La casa “Santa Teresina” è nata da un desiderio di Madre Elvira che ogni volta che veniva in visita alla missione di Mogi, non si rassegnava all’idea che una porzione piuttosto grande di terreno non venisse utilizzata, dato che la missione è tutta raccolta su un lato della piccola foresta che percorre questa grande proprietà. La terra al di là della foresta era praticamente abbandonata. Credo che nella sua mente lungimirante lei avesse già visto tanta vita in quel terreno pieno di sterpaglie e fango. Fu così che nella visita di Madre Elvira nel 2007, in occasione dei dieci anni di vita della missione Nossa Senhora da Ternura, si parlò della possibilità di aprire una casa per i giovani in quella parte di terreno dimenticata da noi... ma non da Dio. Preghiera, silenzio e attesa accompagnarono il “sì” all’apertura di questa casa, che è la seconda fraternità qui in Brasile per accogliere i giovani persi nella droga, dopo quella di Jaù. Con poche risorse, tanta buona volontà e voglia di costruire, con l’aiuto prezioso degli adolescenti della missione che hanno offerto il loro sudore e il loro sacrificio, siamo riusciti a costruire prima le fondamenta, poi le mura e quindi il tetto di quella che oggi, da quasi quattro anni ormai, è la casa in cui tanti giovani stanno tornando a vivere. La casa “Santa Teresina”, nata nel silenzio, è cresciuta molto grazie all’impegno di tanti. Festeggia il suo anniversario insieme alla “sorella maggiore”, la casa di Jaù, il 13 maggio, giorno di Nostra Signora di Fatima. La fraternità oggi è una splendida “fazenda” con tanti ragazzi, un grande orto, mucche, cavalli, maiali, galline... I sacrifici e le difficoltà vissute dai primi ragazzi entrati, oggi portano i primi frutti. I giovani che vivono attualmente nella casa “Santa Teresina” sono quasi trenta, e una lunghissima lista di ragazzi attende la data di entrata. È sempre commovente vedere una persona entrare e ritornare a far parte della grande famiglia dei figli di Dio, ricominciare a sorridere e a pregare. A distanza di quattro anni possiamo dire che, grazie al “sì” di Madre Elvira e alla nostra piccola collaborazione, oggi esiste un altro luogo nel mondo in cui ritrovare la gioia di vivere e di camminare insieme! Gianluca
Oggi, nella casa Santa Teresina dove vivo da un paio d’anni, vedo quanto posso scegliere di donarmi agli altri, affinché anche loro possano trovare quello che io ho trovato in Comunità: un senso ai miei giorni. Sono molto felice di vivere in questa casa che ogni giorno mi aiuta a guardarmi dentro e a scoprire chi sono e cosa ho scelto nel mio cammino. Oggi posso dire che ne è valsa la pena di fidarmi, anche quando non credevo, anche quando mi sembrava che le cose non avessero senso. Sono felice di avere tenuto duro nei momenti difficili, perché oggi posso dire di vivere una vita vera e piena, circondato da persone guidate da Dio. Adriano
Dopo avere vissuto tante cose belle nella casa di Jaù, sono stato trasferito nella casa Santa Teresina che da poco era stata inaugurata. In quel momento non compresi subito ciò che Dio voleva da me, perché mi ritrovai in una casa più piccola, con appena una decina di ragazzi in tutto. Col tempo mi resi conto che ero qui perché dopo aver ricevuto tanto dalla Comunità, toccava ora a me uscire da me stesso, dal mio egoismo, per cominciare a pensare agli altri. La casa è cresciuta velocemente e sono iniziati ad arrivare tanti giovani bisognosi di aiuto, e questo mi ha riempito il cuore. Oggi vedo come Dio non ci lascia mai soli: la casa è piena di ragazzi che rinascono a vita nuova, e questo mi riempie il cuore di gioia. Fernando
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