“C’era una volta...” Quest’anno la nostra Comunità compie tre anni. Scocca dunque l’ora, come per un bambino di quest’età, di allargare l’orizzonte del proprio ambito di vita, intessendo rapporti nuovi di conoscenza e di comunione con la società: ecco perché noi oggi vogliamo entrare, anche se in punta di piedi, nella vostra vita - care famiglie - e nella vostra cerchia - fedeli amici, collaboratori e benefattori - attraverso questo giornalino mensile che informi, apra un dialogo, crei comunione. Vuole essere lo strumento che, raggiungendovi tutti e ciascuno, vi comunica la nostra pace, il nostro cuore, il nostro grazie, la nostra fede, la nostra gioia. Sì, perché, parlando di realtà che portano alla morte, qui possiamo dire con verità: “C’era una volta”. C’era davvero una volta qui una casa abbandonata, divenuta meta e rifugio di tossicomani occulti, di coppiette amanti di avventure amare e, spesso, di anziani dal cuore stanco e deluso per lo sfacelo di strutture e di ideali ritenuti incrollabili, fatti segno tangibile ormai, nei muri squallidi e pericolanti della vecchia costruzione. Oggi invece, in questa stessa casa, proprietà del Comune di Saluzzo, è nata la vita e la speranza di un futuro per esistenze nuove. Anche l’aspetto delle pareti ora è cambiato e fervono in continuità i lavori di ricostruzione e di abbellimento. La vecchia casa semidistrutta ed inabitabile di un tempo si ripresenta tuttavia al nostro sguardo, ben fotografata nelle realtà negative presenti ed operanti nel giovane che chiede di entrare in Comunità: ormai disperato e braccato dal male doppiamente mortale della droga, egli decide di affidarsi a noi per essere aiutato ad uscire da questa insostenibile situazione.
|
|