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Omelia di don Eugenio

Riflettevo sulla Festa, sullo Spirito Santo che ha voluto che la Comunità nascesse proprio il giorno della Madonna del Carmelo. Nel mese di giugno abbiamo letto le letture del profeta Elia. Il monte Carmelo è citato nella Bibbia per la prima volta quando Elia su quel Monte sfida quattrocento falsi profeti: "Vediamo chi è il vero Dio, chiamate i vostri profeti, mettiamo un animale da sacrificare e se viene giù il fuoco del cielo che lo brucia, è quello il vero Dio”.  Penso che è un po' come la nostra storia per noi della Comunità, se pensiamo che quando siamo venuti in Comunità è stato per una sfida che ha voluto fare Madre Elvira: “Vediamo chi è il vero Dio”, ci ha detto, “vediamo se il vero Dio è Gesù Cristo, il figlio del Padre, o se il vero Dio è la droga, se il vero Dio sono i soldi, il sesso, i piaceri della vita”. E ci ha fatto vivere questa sfida, e se noi siamo qua è perché abbiamo visto che il vero Dio è Gesù Cristo: è lui che ha bruciato il nostro peccato, è lui che ce lo ha fatto scomparire. Che bello che la nostra Comunità è nata in questo giorno, nel giorno di una sfida, la sfida per la vita, la sfida per tornare a Dio. È per questo che è la nostra Festa della Vita, e penso che il Signore vede sempre molto, molto più in là di noi. Allora è proprio la nostra Madonna, la Madonna del Carmelo.
Come ci ricordava il Cardinale Barbarin, il profeta è quello che dice la parola di Dio per scuotere e Elia ha fatto la stessa cosa. Nello stesso momento il monte Carmelo è anche un luogo di speranza, di rinascita, è il luogo dove Elia ha visto la nuvola arrivare; era un periodo in cui Dio aveva chiuso il cielo: tre anni di siccità, perché il popolo era infedele, si era allontanato, non lo guardava più. Siamo noi, lontani da lui, c’è aridità nel nostro cuore, eppure quando torniamo qua torna quella nuvoletta che dice la pioggia, che dice la speranza che rinasce, che dice che Dio non ti abbandona, anche se sembra che sei solo.
 È anche il Vangelo di oggi: Dio non ti abbandona. Ti dice: "Ecco tua Madre", nel momento della croce, della disperazione, nel momento in cui ci sentiamo soli, in cui ci sentiamo anche senza Dio, perché ci sono quei giorni. Noi in Comunità li vediamo i giorni in cui diciamo: "Dio non c'è". Eppure deve risuonare nelle nostre orecchie e nel nostro cuore: "Ecco tua Madre".
Andiamo dalla Madonna, perché poi lei ci riporta a Dio, è lei questa nuvoletta. Nel nostro cuore, nei momenti più difficili, nei momenti in cui siamo più arrabbiati con Dio per tanti motivi, per il nostro passato, per quello che viviamo in casa, per come siamo, sentiamo questa frase: "Ecco tua Madre", la Madonna. Chiediamolo a lei, perché la Madonna ci fa sempre ritornare a Gesù, la Madonna riunisce questa amicizia che tante volte perdiamo con Dio Padre. Come Madre ci riporta a Lui, e noi che siamo in Comunità, quante volte dall'”angelo custode" abbiamo sentito dire, appena entrati in Comunità: "Di fronte alle difficoltà che hai nel restare oggi, dì un'Ave Maria, prega la Madonna". Per noi ragazzi, quante volte, per non cadere in un peccato contro la purezza, l'Ave Maria ci ha salvato, abbiamo ritrovato forza. È una cosa vera, non possiamo dire che non è vero: è tutto vero! "Ecco tua Madre"! Io sento che oggi Gesù dice a Don Michel e a me: "Ecco tua Madre": lo sento proprio forte, è l'augurio che mi fa Dio. "In ogni momento di difficoltà, ricòrdati, ecco tua Madre, torna da lei". Iniziare il ministero del sacerdozio così mi dà tanta pace, veramente tanta. Ho detto: "Guarda che bello! Iniziamo con la Festa della Comunità, iniziamo sotto il segno della Madonna". A me che a volte sono timoroso, indeciso, ha dato tanta pace e tanta sicurezza. Quindi, torniamo della Madonna per tornare insieme da Gesù.

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