Papà Vittorio
Sono il papà di Federica, una ragazza che è entrata in Comunità circa 1 anno e mezzo fa per problemi di droga. Negli ultimi tempi mia figlia era molto cambiata, era triste, non era più capace di sorridere, era scontrosa, arrogante, e da questi suoi atteggiamenti sono nati scontri verbali molto forti, con parole molto pesanti, specialmente nel rapporto padre- figlia. Non riuscivo a capire il perché del suo atteggiamento, aveva un modo strano di fare con tutti. Avevamo provato a chiederle se avesse dei problemi, se potevamo aiutarla, immaginavamo che fosse in difficoltà, ma non conoscevamo ancora il motivo. Finché un giorno fu lei a confessarci che faceva uso di droga. In quel momento ci è caduto il mondo addosso, non sapevamo cosa fare, a chi rivolgerci, provavamo vergogna verso gli altri, un insieme di sentimenti che ci facevano sprofondare. Poi, non so se sia stata la Provvidenza: tramite un cugino, abbiamo conosciuto due genitori che frequentano la Comunità Cenacolo, della quale non avevamo mai sentito parlare. Abbiamo capito che per Federica era questo il percorso da seguire. Debbo riconoscere che sino a quel momento con mia moglie c’erano dei problemi, delle tensioni, uno si rivale sull’altro, ma da quel giorno io e mia moglie abbiamo deciso di compattarci, ci siamo uniti più del solito con l’unico scopo di far entrare nostra figlia in Comunità. Era luglio quando abbiamo saputo che nostra figlia faceva uso di stupefacenti; c’era la Festa della Vita e i colloqui a Torino erano chiusi e fino a settembre non riprendevano. La difficoltà più grande è stata controllare mia figlia in quei tre mesi. Ringrazio anche i parenti che si sono prodigati perché mia figlia potesse entrare in Comunità. Poi a settembre sono iniziati i colloqui, ma purtroppo lei non era convinta, anzi diceva: “Tanto io in Comunità non ci entro!”. Tutti i giovedì lei tutto il giorno non parlava: “Io non voglio diventare una suora, non voglio entrare in quella comunità!”, però è venuta con noi a tutti i colloqui. Noi le avevamo detto che se seguiva il percorso rimaneva in casa, altrimenti sarebbe uscita fuori di casa. È sempre venuta ai colloqui e poi il 21 ottobre 2008 è entrata in Comunità. Posso solo ringraziare Madre Elvira e la Comunità Cenacolo se oggi stiamo vedendo spiragli di salvezza anche per nostra figlia. È un cammino che facciamo insieme: lei lo fa nella fraternità e noi lo facciamo tramite il gruppo di genitori con cui ci troviamo quasi settimanalmente per pregare e per condividere.
Mamma Luciana
Abbiamo vissuto un periodo molto brutto, e non pensavo che, grazie alla Comunità, sarei riuscita a tornare a sorridere e a vedere mia figlia felice e serena come una volta, non più con quel broncio, con quegli occhi tristi per cui niente andava bene. La Comunità Cenacolo ha rafforzato anche noi facendoci fare il percorso insieme e così abbiamo imparato tanti valori della vita, come potersi dedicare ad altre persone, pregare insieme, recitare il rosario, che prima avevamo dimenticato. La Comunità è una grande famiglia fatta di persone sincere, che ti vogliono bene e nel bisogno ti aiutano tantissimo. Non sapremo mai ringraziare abbastanza madre Elvira e i sacerdoti per tutto quello che fanno per i nostri figli e per noi genitori. Grazie!
|