CARLO e SHANNON
Nel raccontare il nostro cammino come famiglia ci viene spontaneo pensarci al “plurale”, perché grazie a Dio oggi siamo tanti in casa. Agli inizi della nostra amicizia Madre Elvira ci ha fatto la proposta della Comunità innanzitutto come possibilità di conoscere noi stessi nella verità, di dare una risposta personale di fede a Dio prima di coinvolgere qualcun’altro nella responsabilità della nostra vita. Con questo impegno maturato in un amore disinteressato e non dipendente l’uno dall’altro, che ci ha uniti nella preghiera e nel sacrificio, sentiamo di aver costruito delle fondamenta solide per la nostra relazione, non solo dei bei sentimenti. Quando qualcuno chiede a me Carlo in che momento mi sono accorto che Shannon era la donna, la sposa giusta per me, la madre per i mie figli, il mio pensiero corre al momento in cui in lacrime l’ho osservata nel riuscire a convincere una “ragazza madre” a non abortire, perché se solo avesse continuato la gravidanza di quella vita se ne sarebbe presa cura lei se necessario. In quel momento ho capito che avrei passato il resto della mia vita con una donna capace di amare, difendere ed accogliere la vita, nella sua totalità e bellezza, non solo quella che per dono di Dio avremmo in futuro potuto generare anche noi. Ci siamo sposati in missione dove abbiamo avuto la fortuna di poter vivere come una famiglia aperta, accogliendo i bambini che Dio faceva bussare alle porte della nostra Fraternità. Abbiamo potuto servire ed adorare la ricchezza più grande della terra, la vita, e con questo ci siamo accorti che il servizio più grande non lo facevamo noi ma ce lo rendevano proprio quei bambini abbandonati e dimenticati. Gioiendo, soffrendo e a volte diventando “matti” con loro abbiamo cominciato ad arricchirci di un patrimonio di benedizioni inestimabili. Il Signore è fedele ed ha risposto presto alla nostra poca fiducia restituendoci già tanto, ed in questi anni abbiamo potuto gioire dell’arrivo di Simon, Joshua, Anna Lina, Tommaso e Emily. In Missione nella casa di Juan Pablo II in Perù ci siamo dedicati a livello personale soprattutto a trovare un equilibrio come famiglia nella preghiera, o come più propriamente diciamo a casa nostra, a vivere con “più coerenza” le nostre scelte. Stiamo sperimentando che nella preghiera quotidiana fatta in famiglia e nell'Eucaristia che abbiamo la fortuna di poter ricevere ogni giorno, troviamo la pace. Le preoccupazioni che a volte occupano i nostri pensieri si trasformano così in fiducia vera, ricevendo da Dio la capacità di vivere con pienezza gioie e fatiche di ogni giorno. Siamo tornati in Italia, chiamati per continuare a vivere la nostra missionarietà che comincia soprattutto nelle quattro mura del nostro ambito familiare, per potersi estendere poi a coloro che ci circondano. Siamo grati e fortunati di poter camminare e poter crescere i nostri figli in un ambiente sano, circondati da persone che nonostante i difetti e le cadute quotidiane, mantengono lo sguardo fisso a Colui che ci dà la forza di rialzarci. Ringraziamo tanto Madre Elvira perché con coerenza e forza ci spinge ad essere testimoni della luce che abbiamo incontrato, e soprattutto diciamo grazie a Dio perché ci dà la forza ogni giorno di poter accogliere e vivere con gioia questo invito
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