Con tanta, tanta gioia voglio ringraziare Madre Elvira perché più importante delle sue parole è il suo cuore, la cosa più importante della vita non è la bocca, ma il cuore, la verità della vita è il cuore. Mi ha sempre colpito vedere le nostre famiglie della Comunità quando hanno la gioia della fecondità e la prima volta che vanno a fare l’ecografia, quando tornano con la piccola foto dicono: “… è un centimetro, due centimetri …”! Noi siamo stati così! Ma la cosa più impressionante che ci raccontano è che “si sentiva già il cuore”, il cuore! Allora la verità della vita anche nel grembo di una madre, la prima verità che la vita ci dice è che “tu sei un cuore”, dentro di te c’è un cuore che batte, che vive e poi il bambino nel grembo della mamma fa un’esperienza speciale: sente per nove mesi battere il cuore della mamma, e quel cuore è la sua sicurezza. Quando nasce e mette la testa nel mondo cerca subito la madre, cerca il petto della madre, non solo perche ha fame, ma soprattutto perché non sente più il cuore della madre e ha bisogno di appoggiare il suo orecchio sul suo per sentire il suo cuore e quando lo sente di nuovo ritrova la pace. Allora tutti abbiamo un cuore, tutti cerchiamo un cuore, il cuore di una madre … ma guardate, il cuore di Madre Elvira come il mio cuore come il vostro cuore è un povero cuore umano. Però quando il nostro cuore, il cuore di una donna, di un uomo, batte nel cuore di Dio, nella fede, quel cuore diventa grande. Noi ragazzi della Comunità che siamo entrati disperati, tristi e morti, non avremmo creduto a una suora; non credevamo più nella vita e questa era la peggior tristezza che avevamo, peggio della droga; era la tristezza di non amare il dono della vita, la tristezza di non conoscere il cuore che ci ha generato … Ma noi in Comunità abbiamo incontrato ben più che Madre Elvira … Abbiamo incontrato il cuore che ha voluto la vita di ognuno di noi, abbiamo incontrato il cuore di Dio. Il cuore di Dio si chiama “Gesù di Nazareth”: anche Lui ha sentito per nove mesi il cuore di una donna di fede, che batteva del cuore di Dio. E questo è il bisogno che abbiamo anche noi di una Madre, questo è il bisogno che abbiamo di Maria, perche ritornando al cuore di Maria e poggiando la nostra vita su quel cuore, ritroviamo in quel cuore di madre “il cuore di Dio”, allora questo fa il miracolo della vita. “Maestro cosa devo fare per avere la vita eterna?”, è la domanda che ognuno di noi aveva in sé quando è venuto in Comunità: avevamo la vita, ma mancava qualcosa in quella vita, mancava quell’incontro che fa esplodere la vita come un dono. Avevamo pensato che la nostra vita era uno sbaglio, che la nostra vita era il frutto di un peccato dei nostri genitori, che eravamo nati per morire disperati. Quando abbiamo incontrato nella Comunità il cuore di Dio, si è anche aperta la verità sulla nostra vita: noi non siamo nati per caso, noi non siamo nati per essere tristi, persi e disperati; noi siamo nati dal cuore di Dio e quando nella vita abbiamo per il dono della fede, la possibilità d’incontrare questa verità, la vita cambia, cambia anche ciò che vivi nel rapporto con i tuoi genitori, perché diventano non più quelli che ti hanno fatto un dono che non volevi, ma diventano “i poveri strumenti” che Dio ha usato per farti il dono più bello, più grandioso, la vita! La vita! La vita eterna! Quel giovane aveva capito che la vita da sola non bastava per farlo felice, la vita cerca una pienezza che nessun uomo e nessuna donna sapranno mai darti, la vita è nata da un amore, quello di Dio, così puro, così vero, così libero, così grande che tutti gli amori umani sono poveri, e allora è per questo che tutti noi abbiamo fatto quella esperienza, abbiamo cercato questa eternità in tante esperienze di amore umano che poi si è fatto peccato, che non è stato amore; abbiamo cercato quell’amore eterno in tante proposte che il mondo fa luccicare d’amore ma che non sono l’amore: il sesso, la droga, la libertà facile, i soldi in tasca. Tutti noi della Comunità, tutti i giovani che vedete qui e che vedrete stasera sono venuti in Comunità tristi, come diceva Madre Elvira all’inizio, stanchi della vita a diciotto anni, a vent’anni, … stanchi della vita, stanchi di tanta ricerca umana, di tante cose umane che non hanno mai riempito il cuore e guardate in Comunità cosa succede, proprio il miracolo di Dio! Perché non hai più niente, non hai più il computer, non hai più il cellulare, non hai più la tua stanza, non hai più neanche i documenti in tasca, non hai più i soldi … non hai più le cose, ma sei vivo! Scopri che la ricchezza della vita non sono le cose, sei tu! Che ciò che rende eterna la tua vita, cioè felice, gioiosa come la vita di Madre Elvira, l’incontro con l’amore che ci ha amati, l’amore che ci ha voluti, l’amore che ha voluto proprio me, te, così come sei, per qualcosa che dobbiamo scoprire di bello! Allora se incontriamo quell’amore che il cuore desidera da sempre, la vita ritrova la pace. Un giorno ero in missione con i nostri piccoli bambini di strada che non hanno papà né mamma, sono stati abbandonati appena nati e hanno quella grande ferita, di un amore umano che li ha rifiutati. Abbiamo fatto vedere loro un video cristiano che parla del miracolo della vita, di come nasce nel grembo di una donna. Tutti gli ottanta - novanta bambini erano seduti davanti al video e guardavano con stupore come la vita nasce e si sviluppa e c’era anche il momento in cui l’ovulo viene fecondato … si è proprio vista la corsa degli spermatozoi che vanno verso l’ovulo e il primo che arriva vince e fa nascere la vita, ed un bambino alla fine della video è venuto, aveva gli occhi luminosi e si vedeva che aveva il volto cambiato … è corso da noi, è andato da zio Maurizio e gli ha detto “ zio, zio, io sono il figlio di una vittoria!”. Quel bambino ha capito che già nel grembo materno era figlio di una vittoria, figlio del dinamismo dell’amore che fa correre la vita! Anch’io, anche voi siete figli della vittoria, siamo figli della vittoria dell’amore di Dio, siamo figli della vittoria della Croce, siamo figli della vittoria della misericordia di Dio … allora quando scopri che sei figlio di una corsa che ha vinto anche tu devi correre, anche la tua vita diventa felice, anche la tua vita diventa una corsa per dire a tutti: “… fratello, sorella, tu sei figlio dell’amore di Dio, tu che ti senti morto, tu che ti senti triste, tu che sei stato abbandonato dai tuoi genitori, tu che non riesci a perdonarti né a perdonarli, tu noi sei un caso, tu proprio tu sei il figlio della vittoria!”. E allora è troppo bella la vita, diventa il dono dell’eternità che comincia a scoppiare dentro di noi, allora è questo che dobbiamo scoprire e Maria ci aiuta: appoggiamo le nostre lotte, le nostre sofferenze, le nostre ferite, i nostri desideri, le nostre speranze, quello che sogniamo per il nostro futuro, appoggiamoci sul cuore di Maria, sentiamo quel cuore battere, il cuore di una madre e poi scopriremo che nel cuore di Maria c’è Gesù suo Figlio, vivo, morto e risorto per ciascuno di noi. Grazie
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