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Storia

Fraternità “Santa Teresina” - Hondeghem 2002, Francia
La fedeltà e la perseveranza nei desideri di bene sono sempre il segno della “volontà” di Dio. Per anni un gruppo di amici fedeli “bussa” alle nostre porte, spinti dal desiderio di dare una speranza ai tanti giovani tristi e smarriti del nord della Francia e delle vicine terre del Belgio e dell’Olanda. Nasce così la fraternità “Santa Teresa del Bambin Gesù”.

È incredibile come Dio Padre intreccia gli avvenimenti e le circostanze per far sì che si realizzi la Sua volontà.
Nel 1996, dopo aver ascoltato le testimonianze dei ragazzi del Cenacolo al “Campo della Vita” di Medjugorje, alcune persone del nord della Francia avevano sentito in cuor loro la chiamata a fare qualcosa di concreto per i giovani disperati del loro paese. Quei volti sereni, sorridenti e pieni di vita, avevano comunicato loro che “la droga non ha l’ultima parola” e che questo annuncio doveva essere portato a tutti… ma cosa fare? La scintilla era scattata e il desiderio si faceva sempre più grande, sostenuto dalla forza della preghiera.
Tante sono state le lettere spedite a Madre Elvira, tante anche le visite e i contatti di amicizia con le due fraternità già presenti in Francia: a Lourdes e ad Adé.
In Zette, Paul ed Edith, coloro che più avevano a cuore questo desiderio, cresceva la certezza che la salvezza dei giovani non sta in una medicina, ma nella conversione del cuore, nell’incontro con Gesù.
Nel 1999 Madre Elvira passa tre giorni a Lille con alcuni giovani provenienti dalle fraternità di Lourdes, testimoniando in scuole e parrocchie che dalla disperazione si può rinascere. Questo “tour” nel nord della Francia si conclude con una serata di adorazione alla chiesa del Sacro Cuore di Lille e con una testimonianza che colpisce sempre molto i giovani: il recital “Dalle tenebre alla Luce”.
Madre Elvira rimane commossa dal tanto lavoro e dalle preghiere di quelle persone impegnate per l’apertura di una fraternità del Cenacolo nel loro paese e promette: “Qui ho trovato molti fedeli. Sei voi troverete la casa adatta, noi verremo!”
I nostri amici francesi si danno da fare, creano un’associazione per sviluppare concretamente questo progetto e iniziano la ricerca di un luogo che corrisponda alle esigenze di una Comunità. Percorrono molti chilometri, sempre accompagnati da Maria attraverso la preghiera del Rosario... dal Nord al Sud di Lille, e poi anche oltre confine, spingendosi fino in Belgio. Vengono esaminate molte fattorie, case in rovina e residenze lussuose… ma senza successo, nessuna sembra adatta per accogliere una fraternità. La fiducia però non manca e le preghiere non demordono, anzi aumentano sempre di più. Novene, adorazioni, rosari: in tutto questo tempo di pazienza il Signore prepara e rafforza i cuori nella fiducia e nella fedeltà!
Le ricerche vanno avanti per ben due anni e finalmente lo Spirito Santo guida i nostri fedeli amici ad Hondeghem, dove ci aspetta la casa così tanto attesa.
Il gruppo di ragazzi scelti per aprirla si riunisce così nella fraternità di Lourdes, per conoscersi e approfondire l’amicizia prima di dare il via a questa nuova “sorellina” della famiglia del Cenacolo.
Come sempre, si parte qualche giorno prima dell’inaugurazione per preparare le cose indispensabili. C’è un po’ di timore ma anche tanta, tanta gioia nei cuori. Ad attendere i ragazzi ci sono gli amici più fedeli, quelli che si sono impegnati senza risparmio perché questo progetto diventasse realtà. Arriviamo alla casa l’undici marzo e lo stupore è sul volto di tutti. è una bellissima fattoria in mezzo alle Fiandre di Hondeghem, ampia sia negli spazi interni che nella proprietà terriera.
Iniziano subito i primi lavori di pulizie e riordino, aspettando che arrivi Nives dall’Italia con  gli altri due ragazzi scelti per completare il gruppo dei primi sette che inaugureranno la nuova casa e ne saranno la prima “famiglia”, chiamata a gettare le fondamenta dell’edificio vero e proprio, che è quello della nostra vita di dentro. L’aria che “tira” in casa fin dall’inizio sa di fratellanza e di amicizia, e la cosa è molto bella se si pensa che siamo di cinque nazionalità diverse. Da subito ci sentiamo accolti e benvoluti; il parroco del paese, don Jacques Heyman, ci “adotta” come figli spirituali, rendendosi disponibile per qualsiasi cosa abbiamo bisogno.
L’inaugurazione della casa è fissata per il diciannove marzo, Solennità di San Giuseppe.
Arriva con noi anche Madre Elvira, che porta con sé una ventata di Spirito Santo e di energia. Appresa da noi l’inaspettata notizia che riusciremo ad avere  nella nostra cappellina l’immenso dono di Gesù Eucaristia, grazie al permesso datoci da Mons. Gérard Defois, Vescovo di Lille, scava lei stessa il “buco” nel muro per inserirvi il tabernacolo... prepariamo così, nel modo migliore, la cappella per accogliere Gesù: Lui sarà in mezzo a noi e questa è la cosa più importante!
Con Madre Elvira e Nives passiamo giornate “piene”. Si lavora insieme per i preparativi, si fa e si disfa, si smonta e si rimonta, si rompe e si ripara; l’atmosfera in casa è buona e si cammina assieme nella gioia e nella serietà.
Arriva finalmente il giorno dell’inaugurazione e la casa viene battezzata “Fraternità Santa Teresina del Bambin Gesù”.
Arrivano tante persone: genitori dei ragazzi della Comunità, amici, sostenitori e il nostro primo “amico” don Jacques. è bello vedere come tanti già ci stimano, ci vogliono bene e hanno fiducia in noi. è il segno per noi che è Dio ad averci voluti qui, così distanti dall’Italia e dalle fraternità di Lourdes... ma così da subito vicini al cuore della gente. Infatti la Provvidenza si rivela immancabile e generosa fin dall’inizio, donandoci tutto quello di cui avevamo bisogno:  cibo, attrezzi da lavoro, animali (galline, conigli, capre), il trattore per lavorare la terra, le sementi per il nostro orto e, addirittura, il camion per le necessità di trasporto. La Provvidenza spirituale è ancora più generosa: molti sacerdoti si rendono disponibili per celebrare la Santa Messa da noi e il parroco ci invita ad animare le Adorazioni e la Santa Messa in parrocchia. Un gesto da parte sua di grande fiducia e di accoglienza, un aiuto concreto perché in questo modo la gente del posto, anche i più scettici, ha modo di conoscerci e di vedere chi siamo veramente.
I primi lavori di ristrutturazione partono dal forno e dal magazzino; poi, visto il numero crescente di ragazzi che chiede di entrare, decidiamo di adattare alcuni vecchi locali non utilizzati a nuove camere, un nuovo refettorio e una nuova cucina più ampia. Ci sono infatti tanti giovani provenienti dalla Francia, dall’Olanda e dal Belgio che bussano alla nostra porta.
Gli amici che ci hanno aiutato all’inizio di quest’avventura sono poi rimasti sempre fedeli, anzi al gruppo iniziale si sono aggiunte altre persone che regolarmente vengono a condividere con noi momenti di preghiera e di amicizia.
Tra questi amici vogliamo ringraziare in modo speciale Zett, che per noi ragazzi è un po’ come una “mamma”, fedele e perseverante nell’amarci e sostenerci nel camino. Ringraziamo poi tutti coloro che, come lei, hanno sempre avuto fiducia in Dio ed anche in noi, nonostante abbiano conosciuto in questi anni anche tutte le nostre povertà e fragilità. Veramente chi ama Dio sa amare anche i poveri!

                                                                                (dalla rivista Risurrezione - Dicembre 2007)

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