Fraternità "Santi Pietro e Paolo" - Šarengrad 2002, Croazia Il vento dello Spirito Santo ci porta sempre più a est: al confine tra Croazia e Serbia, sulle rive del Danubio, dove la guerra è stata crudele, in un convento che era stato occupato e trasformato in prigione. Lì nasce la Fraternità “Santi Pietro e Paolo”, un “ponte” tra oriente e occidente...
Le case croate scoppiano di vita: tanti e tanti giovani continuano a bussare alle nostre porte provenienti da tanti paesi dell’Europa dell’est: dalla Serbia, dalla Bulgaria, dalla Macedonia... Come sempre la Provvidenza non si fa attendere e ci dona, grazie alla disponibilità generosa della Diocesi di Ðakovo-Srijem e dei Francescani della provincia croata dei Santi Cirillo e Metodio, una nuova fraternità a metà strada tra Vukovar e Ilok, nella piccola località di Šarengrad. La casa è un vecchio convento dei Francescani che è stato utilizzato nell’ultimo periodo dalle suore Carmelitane. Al nostro arrivo era disabitato da alcuni anni, dopo essere stato occupato durante la guerra. Subito abbiamo iniziato i primi lavori di sistemazione e pulizia. Che strano è stato venire ad abitare in un convento! Šarengrad è un piccolo paese sulle rive del Danubio, all’estremo confine orientale della Croazia. È stato durante la guerra un luogo di violenza e di morte per molti giovani. Anche per questo motivo è bello essere qui come segno del perdono, della pace e della vita che rinasce e che vince l’odio e la morte. Il complesso del convento è costituito da edifici costruiti nel modo tradizionale dell’antica Slavonia. Entrando si rimane subito colpiti dalla bellezza dell’architettura, dai corridoi spaziosi e luminosi che parlano di Dio e che ci ricordano tutte le persone che tra queste mura, da tanti anni, hanno pregato. Vicino all’ingresso c’è una grande cappella: sullo sfondo abbiamo dipinto i Santi Pietro e Paolo da una parte e Cirillo e Metodio, evangelizzatori di queste terre, dall’altra, con al centro Gesù: Lui è il ponte che unisce occidente e oriente, Chiesa Cattolica e Chiesa Ortodossa, Lui è il perdono e la pace. Al pian terreno c’è poi un grande refettorio, una bella cucina e all’esterno un chiostro adatto per pregare, riflettere e condividere passeggiando con i fratelli. Ci sono altri edifici che fanno parte di questo complesso: uno di loro è la stalla che oggi contiene dieci mucche, una quindicina di maiali e alcuni alveari. Quello degli animali è un impegno importante perché i ragazzi imparano ad essere costanti e ordinati nel lavoro, e tanti di loro scoprono così la vita semplice e la bellezza della natura. Sulla collina, al di sopra della casa, abbiamo ricavato un orto e costruito una serra, grazie ai quali la frutta e la verdura non ci mancano mai. Anche le api, con i molti fiori di questa zona, producono un ottimo miele che spesso diventa la nostra colazione quotidiana. Abbiamo adattato alle nostre esigenze gli edifici adiacenti alla casa principale, e così oggi abbiamo una piccola falegnameria che viene utilizzata per i lavori di manutenzione della casa stessa e per il laboratorio delle croci e dei rosari, una modesta ma funzionale officina e il forno, che ci permette di fare il pane e a volte le pizze. La casa è piena di verde e di fiori, ed è molto bello pregare e condividere nella bella natura che ci circonda, anche se le zanzare provenienti dal vicino Danubio a volte sono un po’ fastidiose e ci tengono “svegli”. Siamo molto in contatto con le suore che ci hanno donato il convento, andiamo spesso a visitarle e loro ci sostengono nelle nostre difficoltà con le loro preziose preghiere, venendo da noi due volte alla settimana per partecipare alla Santa Messa. Il convento è situato a fianco della chiesa parrocchiale, e così ogni domenica partecipiamo alla Santa Messa celebrata dal nostro parroco fra Budimir, insieme a tutti i parrocchiani. La quiete e la pace di questo paese sono perfetti per la vita dei ragazzi, e ci danno la possibilità di affrontare noi stessi e le nostre difficoltà quotidiane concentrandoci sulla vita comunitaria nell’amicizia, nella preghiera e nella verità. Cinque anni fa gli abitanti di questo paesino non hanno accolto molto bene il nostro arrivo. Avevano subito la violenza della guerra, visto tanti giovani andare via per cercare un posto migliore, e ora i “tossici” nel loro paese proprio non se li aspettavano. Col passare del tempo, però, vedendo il nostro stile di vita, la buona volontà e la preghiera, i pregiudizi e le paure sono crollati, e oggi molti di loro ci vogliono davvero bene, ci aiutano e ci danno preziosi consigli soprattutto nei lavori agricoli. Abbiamo anche ricevuto la grande Provvidenza di poter pulire i boschi della vicina città di Ilok, e così ogni anno la legna per il freddo e lungo inverno non manca. Gli impegni di evangelizzazione e testimonianza che cerchiamo di portare avanti sono tanti. Ogni settimana ci occupiamo dei colloqui nella città di Osijek, centro di questa regione croata, nella parrocchia “Santissimo Nome di Maria” del nostro caro amico don Ivan Juric´ , che fin dai primi giorni di vita della nostra fraternità ci segue, venendo da noi per celebrare la Santa Messa, per confessare, per le catechesi. Molte volte ci ha condiviso che prova tanta gioia nel venire a casa nostra e di questo siamo molto felici. Con lui ogni primo giovedì del mese organizziamo una Santa Messa con Adorazione Eucaristica dedicata in modo particolare ai giovani. Spesso siamo invitati nelle scuole e nelle parrocchie per testimoniare la risurrezione ai giovani di questa regione, e nel periodo natalizio mettiamo in scena il presepe vivente nelle città di Vukovar, Osijek e Šarengrad. È bello vivere le feste cristiane a Šarengrad insieme ai paesani, perché in questo luogo è conservata una fede semplice e profonda. Ancora non abbiamo il campo da calcio, però ci “arrangiamo” usando il vicino campo della scuola comunale. Siamo contenti di vedere tanti segni concreti che sono la prova che Dio ci ama e ci accompagna. Da parte nostra cerchiamo di vivere la Comunità con il cuore, aiutandoci l’un l’altro nella verità per crescere nell’amore, come ci insegna il Signore. Grazie, e pregate per noi!
(dalla rivista Risurrezione - Giugno 2007)
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