Fraternità "Nostra Signora di Knock" - Knock 1999, Irlanda
Il 25 novembre 1999 siamo partiti per l’Irlanda con Madre Elvira e Nives: era tanta l’emozione quel giorno perché si andava ad aprire una nuova casa della Comunità nel nord dell’Europa, in un paese che attrae tanto per la sua bellezza ma che ha una storia difficile e travagliata alle spalle. Per noi otto ragazzi in cammino di guarigione, aveva il gusto dell’avventura, unito alla voglia di fare qualcosa di serio e di utile per i giovani di quella terra e soprattutto… per noi! Siamo stati un mese a Saluzzo per fare gruppo, perché arrivavamo dopo due anni di cammino da fraternità diverse. Così ci siamo conosciuti e abbiamo anche iniziato un po’ di scuola d’inglese. Arrivati all’aeroporto di Knock, abbiamo capito subito come girava la faccenda: una calda accoglienza da parte di tanti amici, tra cui padre Adrian, un tempo da lupi con pioggia e vento costanti e il lungo inverno che ci aspettava. Il clima non ci ha spaventati, e grazie alla grinta di Madre Elvira abbiamo subito iniziato i lavori in casa e anche fuori, sotto la pioggia. La fraternità “Nostra Signora di Knock” è nelle campagne del nord-ovest dell’Irlanda, a un’ora dall’oceano Atlantico e a dieci minuti dal Santuario Mariano, dove la Madonna è apparsa nell’agosto del 1871, in un periodo di carestia: oggi il posto è meta di pellegrinaggi da tutta Europa. Abbiamo trovato una casa già accogliente con una piccola Cappella ed il Santissimo Sacramento già esposto, così abbiamo iniziato subito a pregare guidati dalla Madonna di cui sentiamo forte la presenza. L’otto dicembre è stata inaugurata ufficialmente la fraternità: era un giorno normale, cioè con pioggia abbondante, e alla Santa Messa hanno partecipato molte persone. Da alcuni anni padre Adrian e altri amici di Dublino frequentavano le nostre case di Medugorje e di Saluzzo e pregavano per capire lo spirito della Comunità e per portarlo ai giovani irlandesi in difficoltà. Abbiamo visto e sperimentato che è gente buona e ospitale, con una fede forte. Gli amici ci hanno sempre dato la loro disponibilità per tutto: a volte abbiamo dovuto spiegare loro che non ci era tutto dovuto e che eravamo comunque ex-tossici in cammino e non… dei “santi” come credevano! Proprio per questa scelta di verità e di trasparenza, si è instaurato tra noi un rapporto di stima e di fiducia reciproca. Loro erano per noi la dimostrazione della bontà di Dio e della Sua Provvidenza. Quando Madre Elvira è tornata in Italia ci siamo trovati ad organizzarci tra di noi, e quindi a combattere ogni giorno per andare d’accordo e per portare avanti bene le responsabilità. Ci sono stati scontri e incomprensioni che però ci hanno fatto crescere nell’amicizia, e ognuno di noi sicuramente porta nel cuore quei primi tempi. Abbiamo iniziato ad accogliere i primi ragazzi, soprattutto da Dublino, la grande capitale piena di turisti, studenti e anche di problemi. Non è stato facile perché la loro mentalità è più “comoda” della nostra: per loro è strano alzarsi così presto al mattino e lavorare tutto il giorno senza poi andare al Pub a bere un po’ di birra! Per questo motivo all’inizio tanti hanno abbandonato il cammino; alcuni erano particolarmente difficili perché, sebbene tossici, pretendevano di pregare con tante parole e allora gli si doveva far capire che la preghiera dev’essere concreta, fatta di rinunce e di perdono del prossimo. Grazie a Dio pian piano hanno incominciato a capire di più lo spirito della Comunità e il bene che propone. Un’altra sfida è stata quella di riuscire a coltivare qualcosa: attorno alla casa ci sono quattro grandi prati e così abbiamo ricavato un bell’orto, riuscendo a far crescere addirittura i pomodori in una serra che ci è stata donata. Abbiamo costruito anche diverse stradine di pietra, per combattere il fango prodotto dalla perenne umidità e nel quale cerchiamo ogni anno di far crescere le nostre verdure. Nella stalla, oltre alla mucca che ci dà il latte, ospitiamo tre pecore, tre agnelli, una capra, due maiali e tante galline. Ci sono poi i capannoni: in uno abbiamo tutti gli attrezzi e un piccolo reparto di saldatura e nell’altro abbiamo la legnaia e il laboratorio tao in cui facciamo rosari e piccole icone per i pellegrini che passando dal santuario di Knock vengono a visitare la casa. Finalmente,dopo due anni di preghiere, abbiamo iniziato la costruzione della nuova cappella: un amico si è offerto di dirigerne i lavori insieme alla ristrutturazione della vecchia casa e un’altro amico si è offerto di pagare tutto il materiale necessario. I lavori sono così iniziati subito con tanto entusiasmo! Grazie agli amici e ad alcuni sacerdoti abbiamo iniziato a fare un po’ di testimonianze e ci è stata data la possibilità di usare una camera nel centro di Dublino, per i colloqui ai ragazzi. Oltre alle testimonianze che ogni settimana facciamo in collaborazione con il Santuario, animiamo anche l’adorazione del 1° sabato del mese nella cappella dell’apparizione. Organizziamo inoltre ogni anno la giornata per le famiglie, durante la quale prepariamo sempre un piccolo “recital”. Nel tempo di Natale rappresentiamo sempre il “Presepe vivente”, che attira ogni volta tanta gente che sentendo parlare di noi vuole conoscere la realtà della Comunità Cenacolo. Oggi la casa ha quasi sei anni: rimane una piccola fraternità nei prati verdissimi del piovoso ovest dell’Irlanda; la Madonna è lì anche per noi e per tutti i ragazzi in difficoltà. Nell’amicizia concreta di una piccola famiglia, passeranno ad abbracciare l’intera enorme famiglia del Cenacolo e a riassaporare il gusto di una vita semplice ma vera. Grazie a tutte le persone che continuano a credere in quello che facciamo. Grazie Maria, per il dono di questa terra dove tu hai aiutato tanti poveri. Grazie a Te Dio, per la fiducia che ci hai donato in tutti questi anni e che sempre ci rinnovi.
(dalla rivista Risurrezione - Giugno 2005)
|