Fraternità "Oasi di San Francesco", Vada 1991 (LI) Vicino a Livorno, a pochi passi dal mare, immersa nella ventosa campagna toscana, nasce nel dicembre 1991 la fraternità “Oasi San Francesco”. Una fraternità agricola, che è riuscita a gettare il seme della speranza e dell’amore in questa ospitale terra.
L’avventura dell’amore di Dio che si rivela sempre più Padre in ogni avvenimento continua, ed è una storia stupenda che riempie il cuore di gratitudine. Affonda le radici nella fiducia grande della Sua divina provvidenza che si serve di tutto e di tutti. In una fredda giornata di dicembre del lontano ‘91, un sign ore si presentò al cancello della "Casa madre" di Saluzzo, chiedendo di poter parlare con un responsabile perché, con sua moglie, desiderava aiutare i poveri. Dopo due giorni trascorsi in fraternità con i ragazzi, rimase entusiasta, e capì che la strada giusta per rendersi utile era donare al Cenacolo, per un periodo, una casa circondata da pini e ulivi di sua proprietà a pochi chilometri da Livorno, in Toscana. Così, un piccolo gruppetto di sette ragazzi, con a capo Suor Elvira, partì per l’Oasi San Francesco, come verrà poi chiamata la fraternità in località "Sassicaia". La casa era in buono stato ma, abbandonata da lungo tempo, necessitava di urgenti cure. Comincia così l’opera di riordino e sistemazione di questo nuovo dono del Padre Misericordioso. I primi tempi furono duri e si dovettero soffrire dei disagi. Per primo si costruirono i servizi che non esistevano, poi l’impianto dell’acqua per la casa e per l’orto. Poi fu la volta del forno per il pane, indispensabile per il nutrimento del corpo. Si iniziò a lavorare la terra incolta da tanti anni che diede i suoi frutti dopo molti e duri sacrifici. Suor Aurelia intanto ci raggiunse da Saluzzo per aiutarci e condividere con noi le difficoltà iniziali. Accanto alle camere dei ragazzi sorse la cappellina, il cuore della fraternità, dove si attingeva la luce e la forza per andare avanti in concordia e comunione. Una comunità dove si prega e si vive seguendo i dogmi cristiani non fu all’inizio ben accetta dalla gente. Ci furono anche problemi con la diocesi che, non conoscendoci, volle prima capire a fondo quali fossero i nostri principi e conoscere il nostro stile di vita. Questi problemi non hanno fermato i ragazzi che, con l’aiuto della preghiera, del sacrificio, del lavoro e della verità, sempre spinti dalla mano amorevole e decisa di suor Aurelia, hanno ricostruito se stessi in amicizia fraterna, in un atmosfera di sana vita cristiana. Ed i frutti, come per la terra, non si sono fatti attendere. Con l’aiuto di don Dino Fedi e di padre Lamberti, che hanno vissuto insieme ai ragazzi momenti di gioia e di difficoltà, la Comunità ha cominciato a farsi conoscere. Piano piano i contadini vicini e altre persone, forse all’inizio più per curiosità che per amicizia, cominciarono a venirci a trovare offrendoci la loro esperienza e disponibilità. Ancora oggi questi sono tra i più fedeli compagni della nostra avventura, che ci fanno veramente apprezzare come dono di Dio l’amicizia. E’ di quel periodo l’inserimento in fraternità di alcune coppie che avevano deciso, terminato il cammino comunitario, di donarsi per un periodo al servizio dei poveri. Così le mura della casa ormai restaurata riecheggiavano delle urla e delle risate dei bambini, che portavano non solo gioia ma anche e soprattutto il senso ed il desiderio della famiglia nei ragazzi in cammino. Quanti ricordi di quel periodo, ogni storia un viso, ogni sorriso la vita ritrovata, ogni difficoltà la tenacia nel ricominciare: le potature delle viti tutti insieme tra i filari, l’acqua portata con gli innaffiatori piantina per piantina ai tremila carciofi, le caprette che giocavano con il cavallo, i tanti rosari passeggiati, le “via crucis” inginocchiati nel bosco... Quello che abbiamo ricevuto maggiormente è stato proprio il dono di aprire i nostri orizzonti e imparare ad adattarci a nuove situazioni di vita, sempre con l’aiuto di Dio. Non si può nascondere di aver passato, nei primi anni, momenti di crisi, però il male non ha avuto il sopravvento e la fraternità è diventata per l’intera Toscana una luce nel mondo dell’emarginazione. Oggi in questa casa vivono tanti ragazzi che continuano con impegno l’opera dei fratelli passati prima di loro. L’Oasi San Francesco è una fraternità tutta dedita all’agricoltura. Gran parte dei terreni sono coltivati a grano, orzo e avena. Ci siamo specializzati nella coltivazione dei pomodori e con l’aiuto di un’ azienda, situata nelle vicinanze, anche nella produzione della salsa. Inoltre nella stalla alleviamo dieci bovini di razza. Il più bel periodo dell’anno è sicuramente quello delle olive, perché tutti insieme partecipiamo alla raccolta e alla produzione dell'olio che poi forniamo a tutte le fraternità, apprezzato per qualità e purezza anche da tante persone esterne. Sicuramente però la cosa più importante, rispetto ai beni materiali, è quello che ognuno dei ragazzi ha costruito dentro di sé. Come progressivamente la fraternità è andata avanti, così noi siamo cresciuti e maturati con lei. Tanti ragazzi passati da questa casa hanno portato nel loro cuore oltre a bellissimi ricordi anche delle solide fondamenta per la nuova vita cristiana. E negli ultimi anni hanno dato testimonianza a tutta la regione della nostra vita, della risurrezione di Cristo nei nostri cuori e di tutto quello che si vive in Comunità nella semplice ma profonda verità del Vangelo. La casa di Livorno è diventata una sorgente di luce in questa parte d’Italia dove tante famiglie con problemi di droga cercano consigli, qualche parola di conforto e soprattutto un posto per il loro figlio. L’amicizia con il vescovo mons. Vasco Giuseppe Bertelli è di grande stimolo ed anche molto gioiosa. Grazie al suo aiuto hanno visitato e conosciuto la nostra casa tanti gruppi di giovani provenienti da tutta la Toscana, con i quali abbiamo passato dei bei momenti molto costruttivi di preghiera e di amicizia. Grazie Signore Gesù per il dono di questa fraternità che ha dato e che darà ancora a tanti altri giovani la forza e la fede di abbandonarsi nelle Tue mani e di lasciarsi guidare sulla strada del bene e della pace, per testimoniare con la nostra vita la Tua risurrezione nel mondo. Proteggi l’Oasi San Francesco e tutti coloro che ci aiutano.
(dalla rivista Risurrezione -Settembre 1999)
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