Abbiamo fatto un tuffo nella fede, un’immersione spirituale nel Cuore della Chiesa. L’esperienza più toccante è stata quella di poter presenziare alla cerimonia di consegna del Decreto. Le parole di Madre Elvira, l’intervento dei Vescovi ed infine le parole paterne del Cardinale, hanno reso questo importante momento profondo e semplice. Si è creato un clima di familiarità e amicizia, in questo evento che, comunque, ha in sé dello “straordinario”! Le parole di Madre Elvira, quando affermava che in questi anni ha compreso che l’importante nella vita è “amare, amare, amare”, hanno riassunto ciò che la Chiesa, benedicendo la Comunità Cenacolo, ci incarica di vivere laddove ci troviamo, nei luoghi in cui siamo chiamati a servire.
Paoletta e Maurizio
Un grande “Grazie” al Signore e alla Comunità per questi giorni passati a Roma. Quando sono entrata nella Basilica di San Pietro ho pensato dentro di me “… chi l’avrebbe mai detto che una poveraccia come me si sarebbe trovata un giorno qui nel cuore della Chiesa per testimoniare che Gesù mi ha salvata!”. Grazie Gesù perché in questi giorni mi hai ricordato la mia missione: AMARE. “A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più.” Marjorie – Lourdes
Mi sono sentito accolto e abbracciato da Dio e dalla Chiesa, consapevole che non era un premio per farmi sentire “qualcuno”, ma una responsabilità ancor più grande che mi spinge ogni giorno ad essere un buon cristiano, ad amare e a servire sempre di più. Luca – casa madre
È stato commovente soprattutto rivedere la mia vita alla luce di quella di San Pietro e di San Paolo: anch’io ho rinnegato Gesù; anch’io ero contro la Chiesa! Però anch’io, nonostante il mio peccato, mi sono sentita amata e chiamata da Dio! Come diceva Papa Benedetto XVI: “Noi esistiamo per mostrare Dio agli uomini. E solo laddove si vede Dio, comincia veramente la vita.”. Ho capito che devo prendere seriamente la mia responsabilità di cristiana, per annunciare alle genti che Dio esiste ed è risorto. Grazie Gesù perché in Comunità ho sperimentato quello che il Papa ha detto: qui è cominciata veramente la vita! Pamela - Lourdes
A Roma mi sono ancor più reso conto di quanto sono stato fortunato ad aver incontrato, nel fondo della mia disperazione, una Comunità che non mi ha proposto una terapia, ma l’incontro con Dio. Oggi so che anch’io sono stato scelto da Gesù, come gli apostoli: questo mi fa pensare a quanto devo essere responsabile dei doni che il Signore mi ha dato e saperli mettere al servizio Suo e dei fratelli. Quello che sto vivendo è una missione. Sulla tomba di San Paolo, l’ho pregato di aiutarmi ad essere un buon cristiano. Henri – Medjugorje
Un momento di forte preghiera l’ho vissuto sulla tomba di San Paolo, chiedendogli di donarmi la sua stessa passione per annunciare la Parola di Dio. Andare alle radici della storia della Chiesa mi ha fatto sentire parte di questa grande famiglia di Figli di Dio. Ringrazio la semplicità e la bontà di Madre Elvira che con il suo “… servire, servire, servire …” ha aperto il cuore a noi ragazze e ragazzi della Comunità, chiamati a seguire il suo esempio. Un grande grazie a coloro che ci hanno ospitato in quei giorni a Roma. Silvia - Lourdes
Quando il Santo Padre alla’Angelus ci ha salutati è stato commovente e le sue parole che incoraggiano e spingono ogni uomo al bene mi sono rimaste nel cuore. Ho pensato a quante realtà Lui e la Chiesa conoscono e percepivo che la nostra Comunità è piccola cosa in confronto a tutto questo, ma è lo stesso parte di questa storia di Chiesa, storia degli uomini con Gesù. Solo Dio può fare qualcosa di così grande e bello per l’umanità, e lo fa attraverso di noi e questo è meraviglioso! Josip – villaggio della pace
In alcuni momenti mi sono commossa perché capivo che Dio ci stava chiamando ad essere testimoni di speranza e di amore per tanti giovani persi e tristi. Grazie anche per il dono della fede che ho sentito rafforzarsi pregando davanti alla tomba di Giovanni Paolo II e a quella di San Paolo. Sono tornata a casa con una spinta diversa di donarmi, pregare e amare. Valentina – Chiusa Pesio
Ho vissuto tanti bei momenti di amicizia, di preghiera e di forte presenza di Dio, di Maria di Pietro e Paolo, nostre guide nella fede. Sono rimasto toccato nel profondo del cuore quando, facendo parte del coro, ho potuto cantare il mio “ringraziamento” a Dio per tutto quello che mi ha dato nella grande e bellissima basilica di San Pietro e anche davanti alla tomba di Giovanni Paolo II, momenti forti vissuti nella fede che non dimenticherò mai più! Dan Love – villaggio della pace
Mi sono sentita immersa dalla grandezza della Chiesa: la sua storia, il suo passato sofferente e martire, gli esempi di grandi santi… tutto talmente grande e vivo! Le parole del decreto hanno smosso qualcosa di importante in me: ho realmente preso coscienza della mia responsabilità di cristiana. Il bene che cerco di fare ogni giorno non è solamente una cosa mia personale ma si deve aprire molto di più, deve raggiungere tanta umanità che soffre. Davanti alla tomba di San Paolo, gli ho chiesto di liberarmi delle mie catene, grandi e piccole; voglio essere libera da tutto quello che mi impedisce di fare il bene. Grazie alle sorelle e ai fratelli perché ho sentito anche tanta unità ed amicizia tra di noi. Grazie Estelle - Savigliano
Vivere con la Comunità i momenti passati a Roma nel cuore della Chiesa è stata un autentica grazia per la quale ringraziare Dio. Siamo tornati a casa con una forza e una volontà rinnovate, che ora vanno donate senza risparmio. Tutti quanti ci siamo sentiti accolti da una Madre universale; il culmine è stato l’Angelus della domenica, un autentico abbraccio di Sua Santità Benedetto XVI alla famiglia cenacolina, che ci ha fatto esplodere in un coro di gioia vera e contagiosa. Grazie. Paolo – casa missionaria
Sentivo la bontà e la misericordia del Signore accoglierci a braccia aperte, così come siamo, con i nostri limiti e povertà, nel cuore della Chiesa. Dei luoghi dove i primi cristiani hanno testimoniato la loro fede e da dove è partita la nostra storia di salvezza mi ha toccato in particolare San Paolo, la storia della sua conversione “dalle tenebre alla luce”, da persecutore a missionario, il suo esempio ha acceso in me il desiderio di continuare con verità il mio cammino. Irene - Savigliano
Con il cuore ringrazio di aver potuto vedere quanto è ancora piccola la mia fede; ho vissuto momenti di preghiera unici in quei posti “santi” dove ho capito cosa vuol dire donarsi agli altri. Ringrazio per la commozione provata sulla tomba di Giovanni Paolo II e per l’immensa gioia di ascoltare il Santo Padre che salutava la nostra Comunità. In ogni momento di Adorazione e di Santa Messa mi sono sentito immerso nell’amore della Chiesa, questa grande famiglia che mi sta insegnando a vivere. Maurizio – Medjugorje
Sto sperimentando la bellezza di questa figliolanza. È stato un grande e commovente dono poter piegare le ginocchia assieme a tutta la Comunità e con umiltà dire il nostro grazie di cuore alla Chiesa, che ci ha abbracciati e ci sostiene per essere più forti, perseveranti e fedeli nella nostra dignità cristiana, testimoniando che nella nostra povera e fragile vita, abbiamo toccato l’amore di Cristo. Natasa – Savigliano
L’adorazione Eucaristica che abbiamo vissuto venerdì è stato un momento forte di preghiera, tutti riuniti davanti a Gesù, ognuno con la sua storia unica e diversa, tutti toccati e salvati da quell’amore che abbraccia e perdona. Che bello! Quando ci hanno letto il decreto mi sono rimaste impresse le parole con cui Giovanni Paolo II ha definito le nuove realtà ecclesiali: “… un’autentica primavera della Spirito”. Sono parole grandi e io mi sentivo così piccola, ma allo stesso tempo tanto fiera di poter essere un piccolissimo pezzo di questa bella storia. Suzana – Medjugorje
Che emozione cantare nella Basilica di San Pietro proprio accanto alla tomba dell’apostolo che Gesù ha scelto per guidare la Chiesa. Stare lì mi ha risvegliato i ricordi legati a Giovanni Paolo II e sentivo la forza di una fede tenace su cui poggia la nostra umanità, una forza si respirava e si poteva toccare con mano . Giorgina – Cherasco
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