S.E.R. Mons. Giuseppe Guerrini «Sono poco più di sei anni che seguo la Comunità Cenacolo. La storia precedente, il suo sviluppo e il cammino di questi ultimi anni mi ha richiamato l’immagine di del Salmo 79 (80), dove si descrive la storia del popolo d’Israele in un contesto molto severo perché è un contesto di infedeltà. Ma in quel salmo la storia del popolo ebreo viene paragonata ad una vite, a un albero di vite che trapiantato ha affondato le sue radici e ha riempito la terra, ha esteso i suoi tralci fino al mare, arrivando sino al fiume con i suoi germogli. La “vite” della Comunità Cenacolo si è estesa davvero geograficamente, quantitativamente, ma mi pare soprattutto abbia portato e stia portando frutti, grappoli di adesione a Cristo, e di conseguenza grappoli di fraternità, di amore, grappoli di libertà, di luce, di speranza per giovani e non solamente per giovani. [...] Mi pare importante in questo momento l’augurio, che per noi si fa preghiera, perché il Cenacolo si mantenga fedele a questi statuti, in modo particolare nella fedeltà al servizio dei poveri che viene sorretta da una spiritualità profonda che vi caratterizza, una spiritualità eucaristica, una spiritualità mariana. Concludo allora con l’ultimo versetto di quel salmo, rivolto ovviamente nel salmo al popolo ebreo, ma che mi pare oggi possiamo qui riferire a questa Comunità: “Proteggi, Signore, questa vigna. Proteggi quello che la tua destra ha piantato!”»
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