Il digiuno che la Comunità propone ogni venerdì dell’anno, in Quaresima assume un aspetto più forte e incisivo. Non solo nelle sue forme, pane e tisana per chi vuole anche il mercoledì o tutte le sere, secondo la sensibilità di ciascuno, ma soprattutto nel suo significato più profondo. La mortificazione della gola infatti ci rafforza nel dominio di sé, ci aiuta a controllare le reazioni impulsive, a fare silenzio quando occorre, a puntare all’essenziale, ad essere più sensibili nei confronti di chi non ha da mangiare ed è umiliato, ad aprire il nostro cuore alla misericordia verso gli altri, ad essere più attenti ai bisogni dei fratelli, a rendere più concreta la nostra preghiera con la conversione del cuore. Il digiuno allora non rimane solo una pratica esteriore, ma diventa reale cambiamento di vita.
In der Fastenzeit nimmt das freitägliche Fasten, welches die Gemeinschaft das ganze Jahr über vollzieht, eine stärke und wirksamere Form an. Nicht nur durch seine Ausübung- Brot und Tee, wenn gewünscht auch mittwochs oder jeden Abend- sondern vor allem durch seine tiefere Bedeutung. Die Demütigung des Gaumens hilft uns in der Selbstbeherrschung, in der Kontrolle von impulsiven Reaktionen, Stille zu wahren, wenn dies angebracht ist, uns auf das Wesentliche zu konzentrieren, sensibler denjenigen gegenüber zu werden, die hungern und gedemütigt werden, unser Herz der Barmherzigkeit zu öffnen, auf die Bedürfnisse der anderen zu achten, unser Gebet durch die Bekehrung unserer Herzen konkreter werden zu lassen. Das Fasten bleint somit keine nur äussere Praxis, sondern wird zu einem reellen Lebenswandel.
Schwester Cristina
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