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Veglia

Preghiera di affidamento a Maria  | 

Più che un recital... era Gesù stesso!
Normalmente ogni anno durante la Festa della Vita lo spettacolo principale si presenta il sabato sera. Quest’anno per festeggiare il 25 anni della Comunità Cenacolo, Madre Elvira ha voluto dare la precedenza non a uno spettacolo di Gesù, ma a Gesù stesso presente nell’Eucarestia, con un momento di preghiera e di riconoscenza a Colui che ci ha donato la vita.
La serata è cominciata con una scena che simboleggiava la nostra storia: il male ci soffocava proponendoci di fuggire il dolore mascherandoci. Sono arrivati poi diversi membri del Cenacolo, anche loro mascherati, che portavano una grande e pesante Croce, quella Croce che ci ha portati in Comunità. Dopo averla piantata sul palco a un certo momento è apparsa una luce che ha aperto la porta del sepolcro. I personaggi hanno visto questa luce e davanti ad essa hanno cominciato a togliersi le maschere e le catene lasciandole ai piedi della croce. In questo momento due dei primi ragazzi entrati nei primi anni in Comunità hanno testimoniato la loro vita. Erano tutti e due immensamente grati e commossi per il dono che è stata nelle loro vite la Comunità. Il primo lo ha detto a parole, l’altro con le sue lacrime. Più di tutto, però, è stato l’abbraccio tra di loro che ha sintetizzato in modo molto chiaro cosa è per tutti la Comunità Cenacolo: amicizia vera. 
Dopo le testimonianze, i ragazzi e le ragazze hanno ballato il "famoso" mimo delle maschere. La scena più toccante è quella in cui i ballerini si tolgono la maschera e simbolicamente uno di loro la consegna nelle mani di Madre Elvira.
Quest’anno invece abbiamo potuto vedere il vero significato di questo gesto: ogni ballerino consegnava la sua maschera a Gesù Eucaristia, "apparso" come il Risorto nel sepolcro quando è stata rotolata la pietra. E' Lui la vera luce che ci ha liberati dalle maschere della falsità. In questo stesso momento una parte rappresentativa del "popolo" del Cenacolo formato dai ragazzi, dalle ragazze, dai fratelli e dalle sorelle consacrate, dai missionari e dai bimbi delle nostre missioni, dalle famiglie, dagli amici, dai genitori e dai figli della Comunità conosciuti come “gli ex”, sono venuti in processione per adorare, lodare e  ringraziare il Signore inginocchiandosi sul palco dinanzi a Gesù.
E' stato un momento intenso e spontaneo di preghiera nel quale ciascun gruppo si è espresso raccontandosi, facendo memoria di ciò che Gesù ha operato in loro attraverso la Comunità. Soprattutto ciascun "frutto" ha ringraziato  e pregato per chi è ancora in difficoltà sotto il peso della croce e avrebbe bisogno della Comunità.
A un certo momento il palco e i tendoni si sono poi illuminati dalle fiaccole di tante, tantissime persone che si sono radunate in questa serata, per accogliere Maria, portata in processione dai nostri ragazzi. E' giunta la piccola statua della Madonna, proprio quella che venticinque anni fa ha accolto Madre Elvira e che stava già sulla porta di entrata della Casa Madre di Saluzzo. Madre Elvira con la statua in mano è salita sul palco per riporla al suo posto, sopra la porta della Casa Madre che era stata riprodotta sul palco. In questo momento di profondissimo silenzio e grandissima commozione, abbiamo pregato la nostra consacrazione a Maria recitando una preghiera di affidamento alla Vergine scritta per l'occasione da Madre Elvira. La serata si è conclusa la sera con la gioiosa danza "Rivestiti di Luce" e con l'inno della Festa della Vita “Fate quello che Lui vi dirà” in un'esplosione di gioia.
Grazie Maria, perché abbiamo potuto incontrare Gesù non in uno spettacolo, ma nella Sua presenza vera, nella Vita nelle nostre vite risorte!

 

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