Carissimo Cardinale, a nome di Madre Elvira e della Comunità Cenacolo dico grazie. Un grazie che nasce dal cuore, dal dolore, ma anche dalla speranza perché quel bisogno di salvezza che tutti noi giovani abbiamo sperimentato nella nostra vita, che era “a pezzi” e che ha urlato a un Dio che non conoscevamo, quel bisogno di salvezza ha incontrato la misericordia. Se siamo qui è unicamente perché il nostro Dio è misericordia. Solo la misericordia di Dio poteva ridare speranza alla nostra vita. Grazie anche a voi fratelli sacerdoti, perché in questa casa dell’Austria, da tanti anni permettete che nei nostri ragazzi la verità incontri la misericordia. Quando i nostri giovani scoprono la voce della coscienza che urla, perché la nebbia della droga se ne va dal cervello, grazie a voi non incontrano la disperazione, ma il perdono: grazie alle vostre mani e al vostro cuore. Grazie anche a voi amici. Dieci anni fà eravamo, e lo siamo ancora, una piccola casa. Grazie perché siete amici e il vivere di provvidenza ci permette la benedizione degli amici. Valete molto di più dei soldi di uno stato, che sono da rispettare, ma la vostra amicizia, il vostro cuore, la vostra preghiera, la vostra fedeltà vale molto di più. L’ultimo grazie va Maria: piccola, ma grande. Ha detto il primo sì rischiando con coraggio. Allora lei continua a darci la forza e il coraggio di dire sì. Vogliamo rinnovare oggi, nella nostra povertà, nella nostra fragilità che ha bisogno tutti i giorni della misericordia, il nostro sì a Dio e la nostra gioia di essere Chiesa. Perché nella misericordia possiamo annunciare a tutti che l’uomo che incontra Dio ritrova la speranza. Grazie!
p.Stefano vai all'Album Fotografico...
|