Catechesi di Padre Pierino Ghi Vorrei iniziare con una storiella: quando il buon Dio fece l’universo, creò anche gli uccelli, ma non diede loro nessun colore. Allora il Signore disse: “Voglio rimediare” e prese una tavoletta, perché Lui è anche pittore, sparse bene i colori sopra e poi chiamò un uccello per volta e cominciò a dipingere. Alla fine venne un uccellino piccolo piccolo e il Padre celeste gli disse: “Poveretto, non ho più colori per te, dovrai volare sempre colorato di grigio. I suoi figli gli domandavano: “Perché papà noi non abbiamo colori?” e lui un po’ triste non sapeva che dire. Un giorno l’uccellino vide tanto trambusto su un monte, cavalli che andavano e venivano, uomini con le spade... e poi vide un uomo crocifisso; “Oh, disse, è tutto sanguinante, c’è anche la corona di spine, io voglio andare a togliergli una spina”. Si posò su un braccio della croce e arrivò sino alla corona di spine, e con il suo beccuccio gli tolse una spina e poi svelto svelto scappò, ma gli altri uccellini, i suoi figli, lo guardarono bene e gli dissero: “Sei tutto rosso, hai tutto il petto rosso”, e da allora in avanti si chiamò: il pettirosso. Stamattina quando mi sono svegliato alle sei ho detto tra me: “Devo prepararmi per partire” e mi è preso un po’ di batticuore e ho detto tra me e me: “Di cosa parlerò loro?” perché il tema è “Misericordia e verità si incontreranno, giustizia e pace si baceranno” e come faccio a metterli insieme, non è facile! E poi c’è già stato il Cardinal Schönborn, e io cosa posso ancora aggiungere? Allora già da qualche giorno avevo scelto un altro tema: “L’alleanza dei cuori di Gesù e di Maria”. Chissà perché mi è venuto in mente questo; stamattina pensavo: “ma sono un po’ matto, cosa vado a dire...”. Entro qui e vedo la Madonna di Fatima: io volevo proprio incominciare parlando della Madonna di Fatima e Lei mi aspettava! Allora volevo dirvi come l’Angelo ha preparato i bambini di Fatima: Francesco, Giacinta e Lucia. L’Angelo ha insegnato ai pastorelli una preghiera: “Mio Dio, credo, adoro, spero e vi amo; domando perdono per tutti quelli che non credono, non adorano non sperano e non vi amano”, poi disse loro: “Pregate così; i cuori di Gesù e di Maria sono attenti alle vostre suppliche”. Nella seconda apparizione i pastorelli stavano giocando sull’orlo di un pozzo vicino alla loro casa, e l’Angelo disse loro: “Che fate? Pregate molto; i Cuori Sacratissimi di Gesù e Maria hanno su di voi disegni di misericordia”. Ecco che viene il tema: misericordia e verità si incontreranno. Il Signore ha su ciascuno di voi un progetto di misericordia e di verità. Nella terza apparizione l’Angelo insegna ai pastorelli la preghiera alla Santissima Trinità: “Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo vi adoro profondamente e vi offro il preziosissimo corpo, sangue, anima e divinità di Gesù presente in tutti i tabernacoli del mondo e per i meriti infiniti del suo Sacratissimo Cuore e del cuore immacolato di Maria vi domando la conversione dei peccatori”. Come vedete per tre volte vengono menzionati dall’Angelo il Cuore di Gesù e il Cuore di Maria, perché soltanto attraverso i cuori di Gesù e di Maria è possibile sradicare da noi la menzogna, l’ingiustizia, e riempire i nostri cuori di misericordia per donare la pace. Penso che il Signore vi chiami tutti a questo cammino di limpidezza interiore. Fermiamoci sul cuore di Maria poiché la Provvidenza divina l’ha portata qui con noi: credetemi che la presenza di Maria è profetica e penso che può avere un messaggio per ognuno di noi. Venticinque anni fa più o meno, andai a Fatima in macchina con un mio amico, la moglie e un’altra signora. Giungemmo verso le cinque del pomeriggio, un’ora dopo c’era la concelebrazione eucaristica e guardate la Madonna com’è profetica: ha disposto che mettessero me a dare la comunione ai seduti sulle carrozzine e lì iniziò il mio ministero per gli ammalati; Maria ha una parola per ognuno di voi, credetemi, oggi sono contento che avete recitato il Rosario prima, l’avete pregata, vi ringrazio del silenzio che regna perché qui dobbiamo sentire i palpiti di questo cuore materno che è puro anche quando è circondato di spine! Accostiamoci al bellissimo tema dell’alleanza del Cuore di Gesù e del Cuore di Maria; il concetto di alleanza viene dalla Sacra Scrittura, il Concilio Vaticano II dice: “Maria è integrata nel mistero del Cristo e della Chiesa”. Mi viene in mente quando ero un bambino di sette, otto anni, in casa c’è stato un bisticcio tra papà e mamma, cose solite, ma siccome ero molto sensibile io sono fuggito e sono andato davanti a un “pilone” di Maria, le ho aperto il mio cuore e lì ho pianto: questa è la funzione di Maria! Quando un giorno andremo in Paradiso io penso che chiederò a San Pietro: “Fammi un favore, lasciami andare dalla Madonna” e vado su, m’inginocchio ai suoi piedi e le dico: “Grazie, grazie di tutto”, perché se sono qui con voi tutto è stato dono suo; è dono di Dio ma Lei, la Madre ha interceduto per ognuno di noi. Nella Bibbia e in particolare nei libri profetici, il simbolo che esprime di più l’alleanza tra Dio e il suo popolo è il matrimonio. Ecco l’alleanza: Dio è lo sposo e la figlia di Sion, questo nome attribuito a Maria, è la sposa. Nel Nuovo Testamento Gesù è lo sposo e la Chiesa è la sposa, perché c’è questa intimità tra Dio e ognuno di noi. Guardando in faccia qualcuno di voi stamattina, devo dirlo con semplicità, ho visto la presenza di Dio, ho visto Dio in voi, Padre, Figlio e Spirito Santo, sposi o non sposi siete tutti sposati con Dio perché è un vero sposalizio. Questa è la nostra dignità. Ora sentiamo questo passo bellissimo di Ezechiele, dove troviamo il tema del vero matrimonio, alleanza tra Dio e l’umanità: “Io spanderò su di voi acqua pura e da tutte le vostre sozzure vi purificherò”. Se sei entrato nella melma più profonda, là c’era Dio; non ha avuto paura di sporcarsi le mani, ma ti ha preso. Tutti noi siamo stati in questa “fogna”, nessuno è innocente, ma Dio, misericordia infinita, ci ha dato la dignità di figli di Dio. Mi viene in mente l’anno che il Papa Benedetto XVI ha indetto per i sacerdoti: se sapeste quanto è importante quest’anno, perché salvare un sacerdote vuol dire salvare una popolazione. Madre Elvira, quanta grazia che ti ha donato il Signore con i giovani, con le ragazze, ma la più bella sono i sacerdoti! Qui vorrei gridare forte a chi sentisse la chiamata di Dio: non dire di no! È vero che salire al sacerdozio vuol dire salire al Calvario e il sacerdote che non muore in croce con Gesù non è un vero sacerdote, ma chi di voi aspira al sacerdozio non si spaventi, perché il Signore è un cesellatore perfetto e scolpisce poco alla volta, però come ha fatto Michelangelo con la Pietà che è un capolavoro, così il Signore vi fa santi: “Vi darò un cuore nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra, metterò il mio Spirito dentro di voi e vi farò camminare secondo le mie vie, voi sarete il mio popolo!”. C’è un grande segreto per arrivare a questa purificazione interiore, c’è un segreto infallibile; è il Cuore Immacolato di Maria. Poi c’è un altro segreto che fra poco sarà qui sull’altare, il mio Signore Gesù. Durante un’ottava della festa del Sacro Cuore la Madonna apparve a Santa Gemma Galgani, la prese come una mamma tra le sue braccia e le domandò: “Mi vuoi bene?”, “Sì che ti voglio bene, tu lo sai”; “Ma mi vuoi proprio bene, più che a chiunque altro?”, “Ah no, c’è uno a cui voglio più bene di te!”; “E chi è?”, “Oh, non lo sai? Ha i capelli come i tuoi, il viso come il tuo, il sorriso come il tuo, è Gesù!”, e la Madonna: “Amalo, amalo tanto”. Quanta santità semplice c’è al mondo: mamme di famiglia, persone povere e sconosciute... Ho avuto la testimonianza di una mamma che ha un figlio cieco, muto e zoppo, e lei mi dice: “Questo è il mio grande tesoro!”; questa è santità perché la santità non sta nel fare miracoli, ma nel vivere amando! Vedete allora che il Signore è molto delicato e ci spinge verso la santità poco alla volta, quindi è una tentazione grande quando uno dice: “Sono sempre lo stesso”; non è vero! Il bene che hai fatto ieri rimane e tu sali verso la santità poco alla volta, lo Spirito Santo ti trasforma lentamente giorno per giorno. Lasciatemi ancora dire anche una parola agli anziani che sono qui. Il Signore ci rende simili a una pianta di cachi, poco alla volta toglie tutte le foglie e rimangono soltanto i frutti belli, maturi. Quando si diventa anziani il Signore ci spoglia poco alla volta: prima incominci con il bastone, poi al mattino ci metti tre quarti d’ora ad alzarti, poi non puoi più andare in giro da solo, poi a tavola devono farti un po’ di cibo speciale perché la pancia non va tanto... C’è una grande verità: gli anziani nella società di oggi sono i più trascurati.Si dice che gli anziani hanno la pelle fine e io ci credo, allora vi supplico, trattateli bene, aiutateli a fare una buona morte nella pace e nella serenità. A me è piaciuto molto un fatto di Madre Teresa: era entrata in un tugurio dove c’era un uomo anziano, vecchio, solo, sporco e Madre Teresa gli dice: “È contento che metto un po’ di ordine in questa sua stanzetta?”, “Oh faccia pure, tanto sono sempre solo”. Poi trova una vecchia lampada arrugginita e gli domanda: “È da tanto che non accende questa lampada?”, “Da molto tempo, tanto nessuno viene a trovarmi”. “Se vuole gliela accendo io”, “Faccia pure”, “Se vuole domani ritorno a trovarla”, “Ritorni pure”. Così, poco alla volta, gli mandò le suore tutte le mattine e quell’uomo morì felice. Se oggi vi portaste a casa da questo incontro l’amore per gli ammalati, per i bambini e per gli anziani, vi assicuro che avreste scelto “la parte migliore”. “Qualunque cosa avete fatto ad uno di quei miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me!”
|