ItalianoHrvatskiEnglishFrançaisDeutchEspañolPortuguesePo PolskuSlovakia     

 

Wojciech

Wojciech


Sono Wojciech, ho ventidue anni, vengo dalla Polonia e con molta gioia desidero testimoniarvi la speranza, la libertà e la vita nuova che ho ritrovato in Comunità.Sono cresciuto con due sorelle in una famiglia cristiana nella quale i nostri genitori ci insegnavano a vivere realmente secondo la fede: si andava in chiesa e si pregava tutti insieme a casa. Ero il più giovane dei fratelli e questo mi permetteva di avere molta libertà, ma sin da bambino ero obbediente ed ho così vissuto un’infanzia serena e spensierata. I miei problemi sono iniziati quando ho rubato per la prima volta dei soldi a mia sorella ed ho “dovuto” cominciare a raccontare le prime bugie per non essere scoperto. Rubavo perché volevo sentirmi “qualcuno” con gli amici e pensavo che i soldi potessero comprare l’amicizia, il rispetto, dandomi autorità e ponendomi al centro dell’attenzione di tutti. Con il passare del tempo quello che avevo iniziava a non bastarmi più ed ho iniziato così a frequentare persone più vecchie di me. Sentivo che l’andare in Chiesa e il pregare non fossero altro che ostacoli per la realizzazione dei miei sogni “sballati”, e lasciai così tutto ciò che la mia famiglia mi aveva insegnato. Mi sono nascosto sempre più nella falsità e nell’ipocrisia, fuggendo le opportunità di dialogo con chi mi voleva bene. Tutto filava apparentemente “liscio”, ma il giorno in cui sono entrati nella mia vita l’alcool e la droga, tutto mi è sfuggito di mano e poco alla volta le mie false certezze e le illusioni sono crollate come castelli di sabbia. La gioia di vivere è diventata tristezza, litigavo ogni giorno con i miei, vedevo la disperazione nel volto di chi mi voleva bene, vivevo l’inferno dentro di me. Solo le lacrime di mia mamma mi hanno dato il coraggio di reagire, solo in quel momento ho capito che stavo sbagliando, che avevo perso il controllo, che la falsità e il male erano così forti che ne ero diventato schiavo. Tutta questa tristezza, il grigio e la solitudine che mi circondavano mi stavano portando alla fine. Ero troppo orgoglioso e non accettavo l’aiuto di nessuno, volevo farcela da solo, ma sebbene fossi giovane, non avevo più le forze per andare avanti. Non so come ma un giorno, tra le macerie del mio fallimento, sono riuscito finalmente a chiedere aiuto ad un sacerdote che mi ha indicato la strada giusta. Ho riscoperto da quel momento la bontà e la misericordia della mia famiglia che mi ha aiutato “spingendomi” ad entrare in Comunità. Già durante i colloqui e nelle giornate lavorative vissute dal mattino alla sera in Comunità sentivo una pace che non riuscivo a spiegarmi: qualcuno, dopo tanto tempo, mi voleva veramente bene in maniera disinteressata e gratuita. Ho cominciato a ritrovare le forze, a scoprire la bellezza di impegnarmi a vivere nella verità. Mi colpiva il sorriso dei ragazzi “vecchi”, i loro occhi puliti e la loro semplicità. Desideravo essere come loro: un ragazzo semplice e libero. Non sono mancate le difficoltà, la paura di sbagliare e il peso di un passato che non riuscivo ad accettare. Durante il cammino ho vissuto due momenti “forti” che mi hanno dato quella spinta per andare avanti. Innanzitutto l’incontro con Madre Elvira: avvicinarmi a lei ha fatto nascere tante emozioni, i suoi occhi e il suo sorriso mi hanno profondamente commosso. Ricordo che mentre mi abbracciava mi disse: “Devi sorridere, Gesù ti ama!”. L’altro momento è stata la prima “verifica” a casa: l’esempio dei miei genitori e delle mie sorelle nella preghiera e i loro passi fatti nella fede assieme alla Comunità mi hanno sciolto il cuore. Finalmente ciò che vivevo era autentico, vero:
avevo trovato la libertà che avevo tanto cercato e desiderato negli anni vissuti nel male e nelle tenebre. Ma la cosa più importante è aver riscoperto il vero amico della mia vita: Gesù. È Lui che oggi mi aiuta a trovare la gioia nelle cose semplici e quotidiane, a muovere i passi in avanti e ad accettarmi per quello che sono, abbracciando il mio passato e vivendo con gioia il mio presente. Oggi sono molto grato a Dio per la mia vita e per il dono bellissimo di essere cristiano. Non mi sento più solo e sono contento di vivere con tanti fratelli che mi aiutano a camminare verso la luce.

Stampa questa paginaStampa questa pagina