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Anna e Federico

 

Papà Federico

 

Mi sono sposato molto giovane e sicuramente la mancanza di stabilità e di maturità hanno inciso negativamente nel rapporto con mia figlia e con mia moglie. Non voglio nascondermi dietro la giustificazione che la mia assenza da casa era perché dovevo mantenere la mia famiglia. In realtà era come se le mie aspirazioni fossero state schiacciate dall’arrivo di una figlia e così sempre più ho cominciato ad allontanarmi dalla famiglia attraverso la menzogna. Non mi rendevo conto che stavo creando un muro tra me e mia moglie né che i miei comportamenti negativi, che inevitabilmente venivano scoperti, andavano in direzione opposta a quanto a parole enunciavo; tanto, pensavo, “la bambina è piccola, non capisce”. Oggi comprendo che ero io a non capire lei e che mia figlia osservandomi già respirava il mio mondo di bugie.
Anch’io sono cresciuto in una famiglia lontana dalla fede, lontana dalla verità anche nei riguardi di noi figli, e anch’io ho respirato un’aria “intossicata” dalla falsità, ma allora non ne ero consapevole. Pur amandoci tantissimo i rapporti tra me e mia moglie andavano deteriorandosi, non c’era più dialogo ma solo dispute sempre più accese e così, inconsapevolmente, spesso mi “coalizzavo” con mia figlia mettendo in cattiva luce mia moglie, sua madre, creando un’incoerenza fortissima tra lo stare insieme per l’amore che ci legava e i comportamenti e le parole che poi nel quotidiano mettevo in atto, che contraddicevano questo amore. Tutte queste incoerenze hanno portato noi quasi a separarci e mia figlia a perdere fiducia nella vita e a cadere così facilmente nella droga. Ed è stata proprio la droga di mia figlia che mi ha aperto gli occhi; con l’aiuto del Signore il mio cuore ha compreso che non dovevo temere di essere vero, che quella era la medicina di cui avevo bisogno. Ho riscoperto attraverso la Comunità il piacere della verità che ci fa liberi e ho sperimentato l’autenticità delle parole di Madre Elvira quando afferma che la Comunità non è stata pensata solo per salvare i figli dalla droga, ma per “salvare l’anima” alle famiglie.
Da quasi cinque anni stiamo camminando insieme da risorti, con le gioie e con i dolori di ogni giorno, ma con il sorriso nel cuore per la verità di Dio che oggi è rinata nella nostra vita e tra noi.

 

Mamma Anna

 

La nostra famiglia ha vissuto in passato tante divisioni, chiusure, giudizi. Avevo una fede tiepida, da “cristiana della domenica”, e vivevo una vita incoerente rispetto a ciò in cui dicevo di credere. Mi sono adeguata volentieri alle proposte del mondo e questo mi ha portato a voler raggiungere falsi idoli per i quali ho sperimentato tutto il mio fallimento. Tra me e mio marito non esisteva una linea educativa, si andava avanti per tentativi, senza un vero confronto. Le nostre idee erano spesso contrastanti e pensavamo entrambi che la nostra fosse quella giusta da prendere, senza neanche fare lo sforzo di comprenderci. Non c’era dialogo in casa, c’era come una sorta di “tacito accordo” sulle relative responsabilità: io seguivo la figlia e mio marito andava a lavorare, ma di fatto ognuno faceva il proprio comodo, senza nessuna visione comune della vita. Io mi sono allontanata sempre di più da mio marito e mi sono concentrata su mia figlia e questo ha fatto un gran male a tutti, creando conflitti ancora più profondi. Ma la Misericordia di Dio ci ha abbracciati attraverso la croce della droga di nostra figlia, ci siamo guardati negli occhi con tutti i nostri errori e le nostre mancanze e ci siamo visti impotenti e disarmati, privi di tutte quelle “certezze” che avevano caratterizzato la nostra vita matrimoniale. Finalmente, per la prima volta senza più puntarci il dito l’un l’altro, abbiamo aperto il nostro cuore e abbiamo cominciato a dialogare in uno scambio profondo e sincero di verità che la grazia di Dio ci ha donato. Ci siamo proprio abbandonati nella fiducia alla Comunità, come bambini bisognosi di essere guidati. Piano piano, attraverso la preghiera quotidiana del Rosario, abbiamo cominciato a sentire sintonia, pace, amore, chiarezza, perdono, sia come coppia che come genitori. Abbiamo capito che per essere genitori è necessario essere coppia. Nel cammino proposto dalla Comunità fatto di preghiera, verità e perdono ci siamo lasciati condurre in questa meravigliosa esperienza di vita vera che non vogliamo più perdere, con l’aiuto di Dio e di Maria. Ringrazio di cuore il Signore e la Madonna che ci hanno condotto qui e la Comunità che si è fatta prezioso strumento d’amore per noi.

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