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Padre Stefano

Padre STEFANO
Il cuore della Chiesa è la misericordia: è il cuore di Cristo, è il cuore del Padre. Questa chiesa dove siamo, per desiderio di Papa Giovanni Paolo II è diventata anche un po’ la Chiesa romana della Divina Misericordia, un piccolo santuario vicino alla grande Basilica di San Pietro dove il cuore di Cristo morto e risorto manda i suoi raggi di luce su di noi, suoi figli, perché la sua misericordia ci rigeneri nell’amore e ci renda testimoni di questo cuore di Cristo amante dell’uomo. [...]
La parola di Dio oggi ci invita a cogliere la vera grandezza della vita cristiana: servire! Madre Elvira, è già stato ripetuto più volte, ha detto per tre volte “Amare, amare, amare” ma a me ha colpito particolarmente anche che ha detto “servire”, quasi che la parola amare non rimanesse astratta, non rimanesse un’idea. Soprattutto per noi giovani la parola amore è molto confusa, quando sentiamo “amore” chissà a cosa pensiamo, magari a tutto meno che al senso vero dell’amore cristiano. Allora questa parola “servire” penso dica bene il vero volto dell’amore cristiano che si china e che prova compassione delle ferite dell’uomo lungo la strada, che vede e si ferma: “Il cristiano è un cuore che vede” ha scritto Papa Benedetto, e dopo che vede agisce, è un cuore che si lascia interpellare dalla vita e dalle sofferenza dei fratelli e se ne prende cura, scende dalle sue sicurezze e si china, come Cristo si è chinato su ogni uomo e donna sofferente che ha urlato a lui. [...]
Nel Vangelo Gesù chiede agli Apostoli: “Che cosa volete che io faccia per voi?”. La misericordia di Dio ha il cuore aperto e ci dice: “Che cosa volete che io faccia per voi?”. Quante cose avremmo da dire a Gesù! Magari anche noi come gli Apostoli vorremmo qualcosa che ci fa grandi, qualcosa che agli occhi del mondo possiamo far valere per dire: “Noi siamo grandi”. Anche il grande dono che abbiamo ricevuto dalla Chiesa può diventare questa tentazione, ma non è questo! Non è un qualcosa da far valere per dire: “Noi adesso siamo qualcuno!”; non è questa la grandezza di Dio, non sono gli onori degli uomini e le nostre povere ambizioni. La vera grandezza di Dio, Gesù lo spiega man mano agli Apostoli nel Vangelo, è bere al suo calice, è condividere il dono della vita, è dare la vita: questa è la vera grandezza, questo è il senso vero di quello che la Chiesa ci ha donato in questi giorni stringendoci al suo cuore misericordioso, aprendoci le porte delle più grandi Basiliche, San Pietro e San Paolo, permettendoci di celebrare le Sante Messe lì, in quei luoghi dove la fede non è rimasta ambizione umana ma si è fatta vita donata nel sangue fino alla fine. [...]
Dopo averci abbracciato, dopo averci stretti al suo cuore, dopo aver confermato che quello che sta avvenendo nella vita della Comunità è qualcosa di bello perché è un miracolo della misericordia di Dio, la Chiesa ci dice: “Diventate voi adesso servi di questa misericordia, diventate testimoni come Pietro, Paolo, gli Apostoli, i Santi, i Martiri... siate uomini e donne capaci di dare la vita”.

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