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Storia

Fraternità “Nostra Signora di Lourdes” - Mogliano Veneto, 2005
Anche qui tanta attesa e preghiera... ma ora grande gioia sia per le ragazze che hanno ricevuto il dono di aprire questa meravigliosa casa, sia per le numerose famiglie del “gruppo genitori” del Veneto che tanto l’hanno voluta. In mezzo alla campagna trevigiana, circondata da tanta terra da coltivare, è nata l’11 febbraio la fraternità femminile “Nostra Signora di Lourdes”

VIA! SI APRE...
Veneto: finalmente è aperta la casa che da più di un anno ci aspettava. Dopo svariati rinvii è arrivata l’ora, ma come sempre ci siamo accorti che la Madonna ci ha preceduto. La casa tanto sospirata ed attesa è stata consacrata a “Nostra Signora di Lourdes” ancora prima che tutto iniziasse. Da tre anni i genitori pregavano per una casa nel Veneto e così, durante un pellegrinaggio a Lourdes, l’intenzione era stata affidata alla Madonna.
La casa, che esisteva solo nei cuori di chi, senza perdere la speranza, ha continuato a pregare e a credere in un progetto così grande, è stata inaugurata il giorno della festa di “Nostra Signora di Lourdes”, 11 febbraio, per volere di Madre Elvira, senza che lei sapesse niente di tutto ciò!
Da molto tempo i genitori del Veneto si ingegnavano per racimolare soldi: lotterie, vendite di torte… ma la Provvidenza come sempre è stata molto più grande e ha sorpreso tutti. Quando non la si aspettava quasi più, è venuta lei a bussare alla nostra porta offrendoci una casa “speciale”: già pronta per abitarci, in un paesino vicino a Treviso, proprio nello stile comunitario, fuori dalla città, in campagna, con un grandissimo orto.
L’apertura è stata una bellissima avventura, poiché solo due giorni prima abbiamo saputo che saremmo partite, e quindi in un turbine di emozioni, domande, immaginazione, curiosità, paure e gioie, bagagli e scatoloni, c’è stata la partenza del “team” con destinazione Mogliano, con camper, camion e pulmino... Eravamo carichissime, sia in spirito e sia di cose. Ad accoglierci c’erano i papà che stavano ultimando i lavori di manutenzione e le mamme che stavano pulendo la casa e preparando la cena e il rinfresco per noi. La casa era addobbata come per un matrimonio, con tanto di fiocchi e cartelloni di benvenuto. È stato bellissimo, si sentiva una gioia e una forza particolare. Quando siamo scese dal pulmino ci siamo guardate con stupore, perché non ci aspettavamo niente di così bello… un sogno! Già arredata e curata nei minimi particolari. Si percepisce che in tutto vi è stato messo tanto amore.
Dopo che ci siamo riprese dallo “sbalordimento”, abbiamo cominciato a festeggiare ed è stata una grande gioia per tutti.
Poco dopo è arrivata Ines, la signora che ci ha donato la casa, con cui subito abbiamo fatto amicizia, e si leggeva nei suoi occhi la grandissima gioia nel vederci finalmente lì. Abbiamo cominciato a sistemare i letti, a scaricare le valigie e a organizzarci per la notte, tutti eravamo a “pieni giri”. Per due giorni abbiamo lavorato tanto per mettere un po’ di “ordine”. Don Stefano, Matteo e Andrea hanno trasformato la soffitta in una splendida cappellina.
Venerdì, festa della Madonna di Lourdes, don Stefano ha celebrato la Santa Messa; c’erano anche alcuni vicini che avevamo conosciuto in quei giorni e anche una signora “pazzesca” che ci raccontava di come si erano organizzati per non farci mancare il pane e il latte. Dio pensa proprio a tutto!
Finita la Messa, Ines, nella sua testimonianza, ha condiviso con noi la sua grande gioia di vedere il sogno di suo marito, ora in Paradiso, finalmente realizzato, cioè che questa casa fosse piena di vita e di gioia. Noi ragazze siamo felicissime di essere parte di questo grande progetto, per riempire la casa di altre giovani disperate che portano nel cuore la voglia di ritornare a vivere una vita pulita, sana, libera, per ritrovare il senso della vita.
Ringraziamo con tutto il cuore Dio Padre, la Madonna e la Comunità per questo grande dono. Ringraziamo anche tutti i genitori e amici che hanno partecipato con la preghiera e con la loro disponibilità. Un grazie speciale va a Ines che con la sua grande generosità ha permesso tutto questo.

(dalla rivista Risurrezione - Marzo 2005)

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