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Storia

Fraternità "Cielo e Campo" - Casaleggio (NO) 2007
Da un incontro “guidato” dalla Madonna di Lourdes è nata la fraternità “Cielo e Campo”. In un ampio cascinale in località Casaleggio, in provincia di Novara, un gruppo di ragazzi della Comunità ha dato il via a questo progetto per ridare speranza e vita nuova a tanti giovani che stanno cercando la verità del vivere nelle false e illusorie proposte del mondo.

C’è nei pressi di Novara, in mezzo alle caratteristiche risaie che rendono famosa questa provincia e quella confinante di Vercelli, un piccolo paese, nel quale le strade della Divina Provvidenza ci hanno chiamato per dare vita a una nuova casa del Cenacolo. La Vergine Maria ha progettato, come sempre, anche questo nuovo “parto”. La signora Villa, pellegrina a Lourdes, ci conosce visitando la nostra casa. Lì nasce in lei il desiderio che una delle proprietà della sua famiglia diventi come quel luogo che ha incontrato: pieno di giovani dagli occhi puliti, con il Rosario in mano, accoglienti e gioiosi. Condivide questa ispirazione con marito e figli, e trova tutti d’accordo. Così quella cascina, circondata da magazzini e campi, prende il nome di fraternità “Cielo e Campo”. Partiamo alla volta di Casaleggio giovedì 26 aprile, dopo alcuni giorni di preparazione vissuti nella fraternità “Regina delle Missioni”, accompagnati da Madre Elvira e dai sacerdoti, don Stefano e don  Andrea. Siamo in dodici e ci sentiamo fortunati per essere stati scelti per quest’avventura.
A dire il vero non siamo noi i primi a mettere piede nella casa, in quanto nelle settimane precedenti i ragazzi della fraternità di Casale Litta, che si trova a un’oretta di macchina da qui, si sono dati da fare per preparare l’ambiente e renderlo un minimo familiare ed accogliente.
Il lavoro non manca e ci buttiamo subito a capofitto: la proprietà è veramente grande e i locali sono tanti e disabitati da qualche anno, cosicché occorre dare una bella “sgrossata” e pulita. È la gioia di poter lavorare senza sosta per fare qualcosa di bello per noi e per Dio, che manderà tanti giovani a bussare al portone di casa nostra. Viviamo le prime giornate nella concretezza della preghiera che si fa lavoro: incominciamo la mattina con il Rosario e la Santa Messa, colazione e poi tutti “in pista” fino a tarda sera.
Le giornate volano e si fa presto l’ora dell’inaugurazione, che Madre Elvira sceglie di fare il primo maggio, festa di San Giuseppe lavoratore. Non si poteva scegliere patrono più adatto, in quanto di lavoro qui non ne mancherà certo per un bel po’ di tempo! Lungo l’arco delle giornate ci stupiamo di quanta gente venga già a trovarci e a portarci Provvidenza: genitori, amici, sacerdoti, vicini... questo ci rallegra e ci fa sentire protetti e amati dalle mani premurose di Dio.
Nel giorno della “piccola inaugurazione” arrivano già tanti a festeggiare con noi, compresa la famiglia Villa, felice di rivedere “viva” la proprietà. La Santa Messa è presieduta da Mons. Gianni Colombo, Vicario episcopale della Diocesi di Novara. Assieme ad altri sacerdoti c’è anche il parroco del paese di Casaleggio, don Roberto, il quale al termine della celebrazione si fa portavoce del saluto dell’Arcivescovo di Vercelli, S.E.R. Mons. Enrico Masseroni, e ci annuncia la
lieta notizia che possiamo da subito accogliere il Santissimo Sacramento nella piccola cappellina, preparata con cura nei primi giorni. Portiamo Gesù in processione nella cappella e viviamo un momento di ringraziamento per il dono immenso di averlo già presente in mezzo a noi, vero “padrone di casa” e amico fedele di ogni giovane che lo incontrerà in questa casa.

Dal Diario della Casa
«E così si parte veramente! C’è un’atmosfera allegra e serena. La strada avanza ed arriva finalmente il momento  dell’ingresso nel cortile. Entriamo e mi stupisco di quanto i fratelli di Casale Litta abbiano lavorato in questa ultima settimana, perché è già tutto più pulito e più in ordine. Addirittura ci sono i letti pronti e lo striscione di “benvenuto”. Grazie di cuore a chi si è scomodato per farci sentire bene accolti. Brevi saluti, ci si cambia di corsa e poi via, a scaricare i camion e dividere i nuovi materiali. Tutti si guardano attorno e si stupiscono di quante case e capannoni ci sono qui, e di quanto sudore ci aspetta in questi giorni.
Le visite non si fanno attendere e tutti vengono a trovarci portandoci qualcosa. Grazie! Soprattutto quando, dopo il Rosario camminato e in mezzo ad una invasione di zanzare, arrivano alcune macchine di amici di Milano portandoci ogni ben di Dio, per la gioia di noi ragazzi, che vedendo che nessuno faceva da mangiare ci stavamo preoccupando. E invece Dio provvede sempre e con tanta generosità. Signore, grazie di tutto e fa’ che ogni persona che abbiamo incontrato possa proseguire piena di gioia il cammino della sua vita»

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