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padre Stefano

Con tanta gioia vi posso testimoniare che il miracolo che è avvenuto in Madre Elvira è un miracolo che è avvenuto nella mia vita e nella vita di tutti i giovani della comunità. Anch’io sono arrivato in comunità perché portavo una croce; per tanti ragazzi la croce si chiama droga, rabbia, paura, vendetta, tristezza.. anche nel mio cuore, anche se non ho mai usato la droga, portavo una croce, ero triste, mi sentivo solo, ero chiuso, timido, vivevo nel mio cuore un mondo misterioso che io conoscevo ma che nessuno vedeva. Entrando in comunità mi sono scoperto anche io un grande drogato perché la droga non è la sostanza che usi ma è la falsità e la paura che vivi, allora ho vissuto l’esperienza più bella della vita, quella che tutti noi viviamo in comunità, l’incontro con Gesù! Lui ci libera dalle maschere e ci fa uomini e donne nuove. Oggi mi sento un uomo nuovo, in comunità mi sono sentito un cuore nuovo, sento che lo Spirito Santo nel Cenacolo mi ha donato un cuore nuovo e allora la mia storia, la nostra storia di cui ci vergogniamo, è diventata la strada per incontrare Dio. Vivendo in questi anni in comunità, e per dono di Dio diventando ed essendo sacerdote in comunità, ho ascoltato e vissuto tanta sofferenza che abita il cuore dei giovani; abbiamo un cuore che sanguina a volte, sanguina perché cerchiamo e non troviamo. Sanguina perché la divisione delle nostre famiglie ha spaccato anche il nostro cuore, il bisogno di amore che abbiamo e che ha preso la strade del sesso, ha preso la strada sporca del mondo e ha rovinato la nostra vita, e attraverso di noi ha sporcato quella degli altri. Abbiamo un cuore che sanguina, soffre, piange, urla, e il male lo sa e in quel momento si presenta alla nostra vita sapendo che siamo sotto il peso di una croce che non ha ancora incontrato l’amore di Dio, il Crocifisso. Il male sa che in quel momento siamo deboli e ci tenta, ecco cosa è la droga: una grande risata maligna in faccia ai giovani di oggi, una grande illusione, una menzogna; la vera vita sta nell’incontro con il Crocifisso che ti fa risorgere, la vera gioia non scappa dalla croce ma permette al Crocifisso di abbracciarti, ecco perché noi giovani ringraziamo con il cuore Madre Elvira perché, drogati o no, ma sempre tristi e morti, lei non ci ha proposto una pastiglia, non un metodo inventato da qualche uomo anche in gamba, no, questo ci avrebbe ingannati perché noi avevamo bisogno di un incontro vero e vivo, l’incontro con un Amore, non con una pastiglia, l’incontro con Dio, non con uno psicologo.. Avevamo bisogno dell’incontro con l’Amore. Siamo qui per dirvi, e Maria ce lo dice da tanti anni: “Dio esiste, noi lo abbiamo incontrato, non è un cadavere il nostro Dio, non è un morto, è un vivente che ci fa vivere”. Chi è passato a casa nostra al Cenacolo spero avrà contemplato l’icona che c’è in cappella: c’è Gesù risorto che corre, scende e prende per mano noi: Adamo ed Eva, noi feriti dal peccato, noi che abbiamo il cuore che sanguina, che siamo nella cassa da morto, cadaveri. Gesù risorto corre, ci prende per mano e ci strappa dalla morte, Lui è risorto non per rimanere solo ma per far risorgere noi, il Risorto ci vuole risorti. Cari giovani, in questo luogo Maria, una bellissima ragazza di Nazareth, sta chiamando noi che siamo la gioia del suo cuore, che siamo la cosa più preziosa che lei ha tra le mani. Lei che quando era giovane come noi, a 16,17 anni ha sentito Dio bussare al suo cuore, Lei che ha detto sì all’amore di Dio ed è risorta, e si è lasciata trasformare dallo Spirito Santo, vuole che viviamo quell’incontro che Lei ha vissuto. Dio ama i giovani, in Maria Dio ha detto all’umanità: “Ho bisogno dei giovani”. Dio ha scelto una giovane ragazza per trasformare il mondo, ha scelto un cuore libero, pulito, vero, risorto per far risorgere il  mondo e perché tutti noi potessimo incontrare il crocifisso risorto, Suo figlio Gesù di Nazareth. Apriamo il cuore allo Spirito Santo, e Lui allora ribalterà la nostra storia, la cambierà. Allora se incontriamo lo Spirito Santo tutto quello di qui ci vergognavamo, la croce che ci schiacciava, diventa la più bella esperienza della potenza di Dio in noi.
Dio trasforma quella morte in vita, fa uscire da quella croce che ci ha fatto sanguinare, un uomo e una donna nuovi, apriamo il cuore all’amore di Dio.
Ringrazio Dio perché quando ho aperto il cuore a Dio sono sempre rimasto un poveraccio, ma mi sento l’uomo più ricco del mondo, ricco di misericordia, di entusiasmo, di vita, di voglia di dare la vita per gli altri, grazie all’amore che ricevo e che posso donare.
La vera ricchezza non sono le cose che il mondo ci carica addosso, credeteci, queste bevande le abbiamo bevute tutte ed erano sporche ma sembravano l’illusione e la soluzione ai nostri problemi lasciandoci però il cuore triste.
Incontrando Dio in comunità abbiamo incontrato un bicchiere di acqua pulita, fresca, dissetante, che si chiama Gesù figlio di Maria, nostro Dio e nostro amico e la nostra vita da quel giorno è cambiata. Incontratelo anche voi è il desiderio del suo cuore, noi siamo la creazione di Dio, noi siamo al mondo per incontrarlo e se lo incontriamo abbiamo trovato un tesoro. Ringrazio Dio, Madre Elvira e voi ragazzi e ragazze perché in Dio siete il mio tesoro. Grazie
                                                                                                 p.Stefano

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