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Padre Pierino Ghi s.j. - Catechesi

Padre Pierino Ghi s.j. - Catechesi del mattino
Santa Caterina da Siena non sapeva né leggere né scrivere, sapeva però a memoria una preghiera che le insegnò la mamma. Una notte si svegliò, prese in mano una specie di penna, si mise a scrivere e compose una preghiera allo Spirito Santo e da allora ebbe il dono di leggere e di scrivere.
Recitate con me questa sua preghiera e certamente lo Spirito Santo, per intercessione di Maria, compirà in mezzo a noi tanti veri miracoli di grazia; li ha già compiuti in questi giorni, ma certamente oggi lo Spirito scende su ciascuno di noi.
“O Spirito Santo, vieni nel mio cuore, con la tua potenza attrailo a te, Dio vivo.
Concedimi carità con timore, liberami da ogni mal (cattivo) pensiero.
Santo Mio Padre, Dolce Mio Signore, Cristo Amore, Cristo Amore”.
Mentre pensavo di che cosa parlarvi mi è venuto questo brano della Parola di Dio, che pernso valga per me e per tutti voi.
Dal Libro del Deuteronomio (32,14):“Egli, il Signore, lo trovò in terra deserta”.
Il Signore ha trovato ognuno di noi in terra deserta, per qualcuno bruciata dalla droga, per altri dall’alcool, per altri da peccati incalliti.
“Il Signore lo trovò in terra deserta, in una landa di ululati solitari”: pensate allo schiamazzo delle discoteche o a posti ancora peggiori.
“…e lo circondò”. Una ragazza ieri mi telefonava “Ero disperata, andai a pregare in un gruppo e quando passò Gesù eucaristico mi sentii circondata dal Suo Amore”….bellissimo!
“Lo sollevò come la mamma solleva il bambino,lo custodì come la pupilla del suo occhio”, ecco l’Amore di Gesù, di Dio per te. “Come un’aquila che veglia sopra la sua nidiata, che vola sopra i suoi nati”, guardate quanto è grande la tenerezza di Dio; ecco perché il Papa ha scritto la stupenda enciclica “Deus Caritas Est”, Dio è Amore.
“Egli spiegò le ali e lo prese”, chi vi ha portato qui, se non l’aquila divina che è il signore Gesù? Non sei tu che sei venuto qui, ma è la forza dell’Amore di Dio che ti ha guidato.
“Il Signore lo guidò da solo”, questa frase ha inebriato Santa Teresa del Bambino Gesù, perché diceva “Soltanto Dio, soltanto Gesù mi ha condotta”.
“Non c’era con Lui alcun Dio straniero”, il Signore mentre ci ha presi da una terra bruciata, ci ha portati, ragazzi e ragazze, in quest’oasi, in tante oasi perché ormai siete in tanti posti del mondo, e ha messo delle sentinelle per custodirvi. Ha messo attorno a voi come delle barriere di fuoco e io posso dire che in cinquant’anni di sacerdozio il Signore mi ha veramente difeso nonostante la mia povertà.
“Lo fece montare sulle alture della terra e lo nutrì con i prodotti della campagna”. Fratelli e sorelle, papà e mamme, e voi figli, da quando siete entrati in Comunità vi è forse mancato qualcosa? Nulla! Perché è Dio che ci nutre coi doni della terra e col dono dei doni che è l’Eucaristia.
“Gli fece succhiare miele dalla roccia”, è la dolcezza del sentirmi amato da Gesù e da Maria.
Ringraziamo Gesù che veramente ci ha presi su ali d’aquila. Quando ritornai dalla Terra Santa dopo tre mesi di preghiera, andai con dei miei amici in montagna e al ritorno ci fermammo in una spianata; su una guglia c’era un’aquila con i suoi aquilotti. Ci guardava e quando ce ne andammo l’aquila prese i due aquilotti sulle ali e li portò via. Questo fatto così semplice quante cose ci dice: è veramente Gesù che ci dona la grazia, la forza per superare tutte le difficoltà.
E voi papà e mamme che avete i figli in questa o in altre comunità, rendete grazie al Signore per il cammino che stanno facendo i vostri ragazzi e allo stesso tempo in questi momenti di ascolto della Parola e poi del passaggio dell’Eucaristia, ringraziamo Gesù e lasciamoci guarire da Lui.
Martedì scorso ho fatto una catechesi a Radio Maria. Finita la catechesi una donna ha fatto testimonianza: suo marito era alcolizzato, poi un giorno lei riuscì a portarlo al gruppo di preghiera e durante un incontro uscì questo brano tratto dal Cantico dei Cantici: “Le tue carezza sono più dolci, più soavi del vino”, quell’uomo improvvisamente si sentì guarito dall’alcool e da quel momento non bevve più.
Mentre siamo qui e ascoltiamo la Parola, la Parola di Dio ci guarisce, credetemi! Il nostro non è un Dio astratto, l’Amore del mio Signore io lo posso sperimentare.
Vi leggo una brano tratto da una lettere di San Paolo “Voi infatti vi siete accostati a qualcosa di tangibile”, voi siete venuti qui, ma non c’è soltanto un palco con dei cantori, degli strumenti musicali e degli addobbi, “vi siete accostati a qualcosa di tangibile”e un altro passo dell’Antico Testamento dice “vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste”, ma pensate se già oggi qui è così bello stare insieme cosa sarà la Gerusalemme celeste!
Vi invito a immaginare di essere davanti a Gesù Crocifisso col costato aperto, trafitto da una lancia e dal quale sgorga sangue ed acqua. Chi è stato a Gerusalemme può con facilità immaginare il luogo ma Gesù Crocifisso è qui presente in mezzo a noi. E’ nel Crocifisso che leggo l’Amore di Gesù per me.
Quando ero un giovane studente sovente avevo davanti a me un’immagine di Gesù Crocifisso e sotto c’era scritto “Gesù stritolato per i nostri peccati”. Fratelli e sorelle, se siete qui liberati dalla droga e dall’alcool non è per i vostri meriti, ma perché Gesù vi ha amato, questa è la verità: se Gesù non ci avesse chiamato saremmo tutti spazzatura, consumati.
Se la droga è forte, il sangue di Gesù è più potente! E tu che dici ”Io non ce la faccio!”, non scappare perché c’è il sangue di Gesù che vuole rivestirti e inebriarti!
Sentite San Bernardo cosa dice “Che cosa potrebbe essere più efficace per guarire le ferite della coscienza e purificare il fondo dell’anima? Che cosa c’è di più potente che una frequente meditazione sulle piaghe di Gesù?”. Se riusciamo a concentrarci e a meditare la passione di Cristo e a nasconderci nelle sue piaghe, troveremo il miglior rimedio contro le tentazioni impure. Non c’è rimedio più potente di questo contro il demonio dell’impurità, che è terribile. L’impurità sta sfasciando un sacco di matrimoni, attacca tutto. Allora accostiamoci al costato di Gesù, a questa ferita aperta, proviamo a parlare con Lui cuore a cuore, come un amico parla ad un amico dicendogli non delle preghiere già costruite, ma quello che ci suggerisce l’anima.
L’anno scorso vi ho detto che questa collina è un terreno santo e il Signore non soltanto vuole guarire, ma portare alla santità e non c’è nulla di più potente della Vergine Maria, che voi pregate tanto. La Vergine Maria che rimane fedele sotto la croce e che raccoglie il sangue di Gesù e ce lo offre come Madre dolcissima perché ci incamminiamo verso la santità.
Cari giovani, care mamme e cari papà non lamentiamoci più, ma facciamo tesoro della croce, delle sofferenze, per entrare in questo grande oceano di pace nel quale troviamo la santità.
In questi giorni mi è venuto in mente un programma che avevo da giovane: tacere, soffrire e amare, ma c’era accanto a queste parole un’altra frase “Sorridere sempre”. Sorriso: perché è nella gioia che ci facciamo santi.
Tacere, soffrire e amare, sorridere sempre!
Vorrei anche parlarvi del matrimonio perché il demonio sferra degli attacchi terribili al matrimonio sia attraverso le leggi diaboliche che vengono approvate in tanti paesi, sia mettendo discordia tra marito e moglie. Il demonio attacca tutti: le coppie giovani, quelle meno giovani e gli anziani. E’ una tentazione che sta invadendo tutti ed è per questo che ha grande valore ciò che ci dice il Papa, “Deus Caritas Est”, perché l’Amore viene da Dio e perciò anche l’amore tra gli sposi è da Dio.
Io non vi conosco cari ragazzi, ma penso che tanti di voi sono andati a cercare l’amore altrove e un amore sbagliato, perché non c’era amore in famiglia.
Che cosa ha fatto Gesù per mezzo di Suor Elvira attraverso quest’opera meravigliosa del Cenacolo? Un miracolo! Vi ha pescati e vi ha fatto capire che cos’è il vero Amore!
E’ da più di un anno che spiego a “Radio Maria” il Cantico dei Cantici. Come dice anche il Santo Padre, i versi di questo libro oggi vengono ritenuti canti profani, canti belli che esaltano l’amore umano; ma la Chiesa, Dio stesso li ha fatti suoi. Il Papa nella sua enciclica dice che quei canti di amore descrivono in fondo il rapporto di Dio con l’uomo e dell’uomo con Dio. In questo modo il Cantico dei Cantici è diventato nella letteratura cristiana come in quella giudaica una sorgente di conoscenza e di esperienza mistica.
Dovendo spiegare il Cantico dei Cantici ogni mese alla radio ho chiesto a Gesù di dare una grande purezza di cuore sia a me che agli ascoltatori. E a proposito di purezza di cuore vorrei entrare in un tema che oggi è piuttosto emarginato e disprezzato: la castità prematrimoniale, il dominio del proprio corpo perché tempio di Dio.
L’uomo è inscindibilmente unito a Dio e profana Dio quando si unisce ad una donna che non è la sua. Cari giovani, siate orgogliosi della castità anche se dovete combattere e se qualcuno vi dice che siete stupidi, ricordatevi che queste sono parole che vogliono distruggere il progetto di Dio su di voi. Per entrare nel Regno di Dio è necessaria la purezza di cuore: “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio”. Il matrimonio è santo perché è una chiamata di Dio, allora l’uomo e la donna formano un corpo solo e questa unità è benedetta da Dio.
Vi scongiuro, giovani, per il sangue di Gesù lottate, lottate, lottate! E man mano che lottate sarà come salire sull’Everest, l’aria è sempre più pulita e che il Signore vi faccia trovare proprio quel ragazzo, quella ragazza, che vi ha donato sin dall’eternità. Se qui presente ci fosse qualche ragazza che è stata abbandonata dal ragazzo, io ti dico “figlia mia, capisco la tua sofferenza, ma non farne dei drammi perché il mondo è grande”.
In questo momento la Vergine Maria è qui presente, pone la mano sul capo di voi giovani. E’ la Madonna che vi ha tirato fuori dalla fossa dei leoni, è Maria che vi difende. Vorrei pregare voi adulti perché la fedeltà matrimoniale è un dono di Dio. Questi ragazzi sono degli angeli perché pregano. Qui di fronte a me ci sono delle ragazze che si sono consacrate perché hanno pregato.
Voi genitori ristabilite la preghiera in famiglia. La televisione è sporca, è uno dei mezzi che distrugge la famiglia. Pregate insieme marito e moglie, perdonatevi, vi prego per il sangue di Gesù. Due volte all’anno faccio la Festa dei Bambini e capita che qualche bambino mi venga vicino e mi dica : “Prega perché papà ritorni, prega perché papà e mamma non bisticcino più”. E’ la preghiera degli innocenti che sale al cielo. Se andate via da questo raduno con questo solo proposito: dare spazio alla preghiera in famiglia, vedrete che la famiglia cambierà completamente, ci sarà più speranza. Sovente sento dire “Ho pregato, ho pregato e il Signore non mi fa il miracolo”; il Signore ha  i suoi progetti e sta a noi collaborare.
Invochiamo lo Spirito Santo su questa Comunità perché rafforzi voi giovani nella vostra lotta, perché il demonio è come un leone che cerca di divorare qualcuno. Perché San Pietro lo paragona proprio al leone? Perché il leone è molto furbo: le femmine vanno a caccia e lui sta fermo, sembra che non ci sia, ma poi nel momento giusto attacca la preda che si è allontanata dal branco. Il demonio è un “leone che va cercando chi divorare”.
Allora vi prego, per il sangue di Gesù riconciliatevi e siate missionari dell’unità della famiglia.

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