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Giovedì

Padre Pino Isoardi - Omelia  | 

Giovedì 13 luglio 2006

                                               Il Benvenuto di Madre Elvira
Vi do il benvenuto sulla collina della pace, che potremmo anche chiamare la collina dei miracoli. Noi stessi continuiamo a stupirci continuamente di ciò che avviene in casa nostra: abbiamo creduto all’Amore che Dio ha per noi e continuiamo a credervi perché solo l’Amore può trasformare il cuore, la mente e la vita di qualunque persona.
In noi c’è una vita nascosta che a volte zittiamo, rifiutiamo, facendovi resistenza: in tal modo non si può manifestare il frutto di una esistenza accolta e vissuta con amore e per amore.
Il nostro Dio è Amore, ma per capire quell’Amore ed entrarci dentro con una fiducia sconfinata dobbiamo smettere di stare semplicemente ad aspettare di essere amati e fare invece anche noi piccoli gesti di amore.
Le resistenze le vinci se scopri di avere un cuore che batte per gli altri, una vita che si dona in totale gratuità, un amore pulito e verginale.
Noi non dobbiamo aspettarci nulla perché abbiamo già tutto: abbiamo incontrato e accolto l’Amore. Noi tutti siamo nati per Amore, nell’Amore, per vivere l’Amore, perché le persone che amiamo si salvano: penso sempre a quei mariti che vengono “lasciati” dalla moglie perchè l’hanno tradita… Una vera donna si sente sposa anche se il marito ha l’amante!  E non lo lascia, ma rimane al suo posto: il suo amore, la sua fiducia in lui, la sua dignità di donna la rendono capace di perseverare, continuando a lavargli le camicie, a stirarle bene, a preparare la cena… Dico sempre alle nostre ragazze spose che se il marito porta ripetutamente a cena una stessa collega di lavoro, la devono accogliere, invitare ad accomodarsi e preparare la cena per tre. Il marito col tempo lascerà l’amante e tornerà da lei, perché lei l’ha superato nell’Amore. E’ l’Amore che risponde ai desideri veri e profondi dell’altro.
Noi dobbiamo amare, benedire anche coloro che ci fanno del male e pregare per loro. A volte è difficile amare subito. Il trucco però è che appena quella persona ci viene in mente dobbiamo dire: “Dio ti benedica”! Diciamolo anche se sentiamo ancora la rabbia, specialmente all’inizio, in modo che poi quando incontriamo quella persona, nel cuore ripetiamo: “Dio ti benedica, ti conceda tutte le grazie che chiedi, tutti i tuoi desideri siano appagati…” il Signore si commuove per questo nostro sforzo di amare… e cambia l’altro!
Sono contenta di avervi qui e ancora una volta saremo testimoni di miracoli. Il Signore vuole far scendere su di noi tanta grazia, pace, unità e capacità di perdonare. Non si può essere in pace se non abbiamo il cuore sereno. Quando desideriamo la pace, cerchiamola in noi e togliamo quell’ostacolo che frena la pace, che si chiama rancore: impegniamoci a voler perdonare!
Viviamo bene questi giorni. Chiediamo al Signore che ci ricolmi della sua pace, che la doni ad ogni persona che salirà su questa collina benedetta e a tutte le famiglie, perché i bambini e gli adolescenti hanno bisogno di vivere nella pace.
Noi vi aiuteremo a pregare bene, perché queste giornate siano ricche di benedizioni.

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